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Gli spot con bambine sexy, oggetto di un desiderio malato

Gli spot della mostra di Venezia con una bambina in mutande e la pubblicità Audi della piccola appoggiata al cofano. Su Netflix impazza Cuties, serie con bambine di 11 anni che ambiscono a entrare nel mondo del twerk (lo sculettamento). Gridiamo alla pedofilia e allo sdoganamento dell’immoralità. Ma tutto è nato con il ’68 e la sua rivoluzione erotica e con messaggi avvelenati avvolti in deliziosa carta stagnola. Nessuno se ne è accorto, ma la finestra di Overton è stato Little Miss Sunshine, film del 2006 considerato per famiglie e pieno di valori e trasmesso nelle parrocchie. Vi raccontiamo il suo orrore senza filtri. 

Oggi gli schermi, le pubblicità e le televisive sono inondate da bambine in atteggiamento sexy. Nella pubblicità della mostra di Venezia 2020, al grido il festival è donna, viene mostrata una bambina in mutande con il faccino leggermente ruotato, così da evidenziare il sedere in uno strano ambiente pieno di piccioni.

La foto dello spot dell’Audi che mette una bambina appoggiata mollemente all’auto mentre mangia una banana. E poi bambine svestite e sexy sono nel manifesto della  mostra delle auto di Whuan in Cina. “And the winner is”: Cuties, di produzione francese trasmesso da Netflix, che vede protagoniste bambine di 11 anni che vogliono entrare nel mondo della danza. Quale danza? Lo schiaccianoci? Danza acrobatica? Cignetto? No, twerk, un ballo caratterizzato da velocissimi sculettamenti. Chi pratica sesso anale lo trova affascinante, tutti gli altri lo trovano di una noia mortale. La protagonista deve combattere contro le credenze religiose della sua famiglia per potere accedere a questo splendore. La protagonista è una ragazzina islamica col velo. Di tutta la civiltà occidentale, pittura, scultura, filosofia, lo Schiaccianoci, fare il cignetto ne Il lago dei cigni, tutto quello che ha capito, l’unica cosa in cui vuole integrarsi è lo sculettamento. Questo è il messaggio: o velo o twerk. Tra i due: nulla.

Ora, tutti stanno scrivendo di sdoganamento della pedofilia e di finestra di Overton, termine con cui si indica lo sdoganamento di una immoralità da sempre considerata inaccettabile. Da sempre infatti, i dolcetti avvelenati sono avvolti in deliziosa carta stagnola colorata. L’etica deve essere sfondata con qualcosa di grazioso, meglio ancora se commovente. Ora è tardi. Nessuno se ne accorto, ma la finestra di Overton è stato Little Miss Sunshine, film osannato e premiato, considerato per famiglie e pieno di valori, trasmesso entusiasticamente nelle parrocchie.

Un film che ha distrutto l’etica elementare che afferma come  criminale l’ipersessualizzazione  dei bambini. Diretto nel 2006 da Jonathan Dayton e Valerie Faris, con la sceneggiatura di Michael Arndt, il film è stato enormemente acclamato e premiato, definito per famiglie e pieno di buoni sentimenti. I nostri complimenti più vividi a chi ha scelto la carta stagnola colorata.

Qui in corsivo la trama, presa da Wikipedia, sia perché così faccio copia incolla e risparmio la fatica di scriverla io, sia perché è molto interessante leggere come è stata riportata. A seguire in ogni capoverso i miei commenti.

I protagonisti di questa commedia appartengono tutti alla strana famiglia Hoover. Il padre Richard tiene conferenze pressoché deserte sui cosiddetti nove passi per raggiungere il successo e spera di pubblicare un saggio grazie all’aiuto di un amico editore che ha promesso di occuparsene. Richard è particolarmente attento alle tematiche della volontà e del successo e si pone come leader motivazionale per tutta la famiglia.
Questo permette di mettere in crisi la dicotomia della retorica vincente-perdente. La famiglia Hoover è costituita da perdenti: questo la rende simpatica. Rende tollerabile il disastro etico che  contiene.

La madre Sheryl è una donna indaffarata…
Detto così sembra faccia il neurochirurgo. È una madre molto poco attenta.

…e molto disponibile
Tutto e il contrario di tutto va bene. Non è disponibilità, è mancanza di linee direttive.

…che spera nella carriera del marito per dare una svolta alla situazione economica. Accoglie in casa anche il fratello omosessuale Frank…
se il fratello omosessuale fosse mancato, ci saremmo effettivamente preoccupati.

…docente universitario tra i massimi conoscitori dello scrittore francese Marcel Proust; dopo essere stato rifiutato da un altro uomo, aver perso il posto all’università e aver visto premiare da una fondazione il proprio rivale in amore, Frank ha tentato il suicidio e ora necessita di essere sorvegliato a vista.
Uno zio che tenta suicidio non fa così ridere. Il suicidio è un gesto gravissimo che lascia dietro di sé macerie irrisolvibili. Che voglia ritentarlo è ancora più grave.

Frank dovrà condividere la camera del nipote quindicenne Dwayne, avido lettore di Friedrich Nietzsche. Dwayne ha fatto il voto del silenzio finché non accederà all’accademia aeronautica.
Il voto a chi l’ha fatto costui? Alla Madonna no di certo. All’universo? Al destino? Un voto del genere è una lieve forma di psicosi o una grossa forma di idiozia, che la madre “disponibile” permette perché non distingue il bene dal male.

Sua sorella Olive è una bambina di sette anni il cui sogno è partecipare a un concorso di bellezza per aspiranti Miss America.
Il film funziona per il geniale casting di Olive. È stata scelta una bimba molto minuta, con un faccino reso ulteriormente mite dagli occhiali e da un trucco che la rende slavata. La vita di Olive è talmente vuota di qualsiasi valore che il concorso di Miss qualche cosa è il suo massimo desiderio.

Per questo motivo si allena ad un numero con il nonno paterno Edwin, un anziano con problemi di droga e nostalgico della sregolatezza passata che sniffa eroina e per questo è stato cacciato dalla casa di riposo Villa Tramonto.
Questa famiglia di pazzerelli, cioè, lascia una bambina di sette anni da sola con un nonno eroinomane già buttato fuori per immoralità da una casa di riposo. Del numero che la bambina sta preparando nessuno sa niente perché la madre, “indaffarate e disponibile”,  non si degna mai di aprire la porta dove il nonno eroinomane e la nipotina stanno da soli per verificare cosa accidente stiano facendo. La struttura della famiglia presentata come una famiglia di pazzerelli e soprattutto perdenti, riesce nell’incantesimo di fare in maniera che la gente non faccia caso a quanto atroce sia in realtà la storia raccontata. Nelle ore e ore in cui sta chiusa in camera col nonno eroinomane, Olive si è lasciata istruire da lui su un balletto con cui esibirsi in pubblico. Né la madre, né nessun altro dei familiari, ha mai visto nulla di questo balletto. La bimba non ha mai fatto la cosa ovvia che fanno tutte le bambine di precipitarsi da papà e mamma e mostrare quello che sa fare al grido di “guarda come sono brava”.

Olive è arrivata seconda alle regionali di Little Miss Sunshine,
…dove nessuno dei familiari l’ha accompagnata?

…ma dopo il ritiro della prima classificata viene ammessa alle finali nazionali che si terranno in California. La bambina deve essere accompagnata dai genitori e allo stesso tempo suo nonno non vuole rinunciare per alcun motivo all’esibizione preparata con tanta fatica. Rimane il problema della sorveglianza dello zio Frank, così Dwayne accetta controvoglia di seguire la comitiva. L’aereo non viene preso in considerazione perché troppo caro e si decide di affrontare il viaggio con un vecchio pulmino  che ha posto per tutti. Durante una delle soste, Richard contatta l’editore da una cabina telefonica e gli viene comunicato che il suo progetto è andato completamente a monte.
Tutti devono essere iperperdenti, o il film perde il suo fascino e correrebbe i rischio di mostrare l’orrore nascosto.

La mattina successiva Olive scopre che suo nonno non si sveglia. La corsa all’ospedale non ha risultato: Edwin è morto nel sonno dopo aver assunto l’ultima dose di eroina.
Questo film è anche una gentile descrizione di una tossicodipendenza da eroina come una buffa mania: ci sono vecchiette che lavorano sempre all’uncinetto, si sono simpatici vecchietti che si fanno di eroina, così che la nipotina possa trovarli morti, che è una cosa molto carina per un bambino, un ricordo delizioso.

I familiari sono sul punto di tornare a casa, quando Richard decide di andare comunque in California per il concorso, come avrebbe desiderato il nonno. Pertanto rubano la salma dall’ospedale, le pratiche burocratiche si sarebbero dilungate troppo, la caricano sul proprio furgone e fuggono.
Cosa spassosa divertente girare col cadavere del nonno del pulmino. Il film si svolge in California, luogo piuttosto caldo. Anche la profanazione del cadavere è una forma di crollo totale della pietas più elementare, venduto come umorismo macabro.

Immediatamente il clacson del pulmino si incanta e continua a suonare, suscitando l’ira di un poliziotto in motocicletta. La tensione è alta, ma il poliziotto non nota la salma nascosta nel bagagliaio e si limita a requisire alcune riviste pornografiche che Edwin aveva acquistato in un autogrill.
Ovviamente anche porno dipendente. Una bimbetta di sette anni è stata lasciata da sola tutti i giorni per giorni interi con un nonno eroinomane e porno dipendente che le ha mostrato giorno dopo giorno porno soft, spogliarelli, e probabilmente anche porno più duro, a ha spinto una bambina di sette anni a imitare tutto questo.

Sempre durante il viaggio, mentre Dwayne si fa sottoporre ad un test della vista dalla sorella, si accorge di essere daltonico, e pertanto, non potrà accedere all’accademia aeronautica. Di lì a poco farà sentire la sua voce sbraitando ferocemente.
Perché il film non sia osceno è necessario che tutti quanti siano iper perdenti, così che l’attenzione dello spettatore si sposti sulla dualità vincente perdente e non si renda conto di cosa gli stanno in realtà raccontando.

Dopo ulteriori vicissitudini, gli Hoover arrivano all’albergo dove si tiene il concorso proprio allo scadere del tempo e riescono ad iscrivere Olive. Una ad una le altre bambine si esibiscono; Richard e Dwayne capiscono che Olive è completamente fuori contesto
Questo il colpo di genio del film. La piccola  Olive ha il suo faccino struccato e la sua coda di capelli lisci tenuti insieme dall’elastico, il viso reso particolarmente slavato da un trucco sapiente e invisibile. Le altre sono iper truccate e con vestiti e pettinatura carissime e da adulte.

Ma lei, in completo frac, è comunque decisa a partecipare. L’esibizione che aveva preparato con il nonno è in pratica uno striptease,
Fatto sculettando e con movenze sexy…

…e desta lo scandalo della giuria e del pubblico.
Giuria e pubblico che trovano sbagliata una bambina di sette anni che mima un porno sono i cattivi. Il fatto che le loro bambine siano truccate e vestite come adulte crea l’illusione dell’innocenza della slavata Olive, ma è un’illusione. L’innocenza di Olive è stata distrutta nell’indifferenza di tutti da un nonno il cui cadavere sta marcendo nel furgoncino. La bambina è stata addestrata dal nonno a un’esibizione pornografica. Una bambina di sette anni è in grado di distinguere tra pornografia e cignetto del lago dei cigni, non è così ingenua. Il film si basa sulla totale ingenuità di Olive, talmente ingenua da non accorgersi dell’oscenità del suo ballo: questa ingenuità totale non è possibile. La sessualità sguaiata esibita dalla bimbetta è intenzionale, istigata dal nonno che, unico, le ha dato attenzione e le ha dato attenzione mostrandole spogliarelli che guardava strafatto di eroina in una stanza di cui nessun altro familiare apriva mai la porta. Il fatto che la bimbetta sia struccata e coi capelli lisci dà una illusione di innocenza, che è il colpo di genio del film.

Gli Hoover lasciano esibire Olive, anzi uno ad uno salgono sul palco e iniziano una danza disordinata e felice. Dopo essere stati rilasciati dalla polizia, a patto che la bambina non partecipi più a un concorso di bellezza in California, fanno ritorno a casa soddisfatti.
Soddisfatti di una bambina che ha subito un abuso sessuale, mostrare ai bambini filmati inadatti configura il reato di abuso, con il cadavere marcito del nonno morto di overdose. Sempre che il nonno si sia limitato a mostrare film, ma il dubbio non viene a nessuno.

Commento: perché una bambina fa uno striptease? Le bambine desiderano ballare, tutte, ma desiderano ballare i balli che piacciono a loro, non ai nonni pornodipendenti: i balli delle principesse Disney, prima che fossero tutte obbligatoriamente lesbiche, lo Schiaccianoci, la danza acrobatica, il cignetto del Lago dei cigni. Un bambino vuole affetto e attenzione. Se un bambino fa qualcosa di sexy e perché è già stato abusato e ha già scoperto che il canale sexy e l’unica maniera con cui ottiene attenzione, e si prostituisce per l’attenzione.

In una famiglia di gente definita indaffarata, questa bambina invisibile ha tirato l’attenzione solo del nonno, che l’ha coinvolta in spettacoli che piacciono a lui, e l’ha spinta a imitarli, sempre che non abbia fatto altro. Sembra buffo e bigotto, ma gli eroinomani, come gli alcolizzati, violano con molta facilità le regole etiche. Molto probabilmente le ha messo anche le mani addosso, altrimenti la bambina non sarebbe stata così sexy. Questo film ci ha mostrato come, affascinati da un po’ di umorismo da quattro soldi, abbagliati dalla dicotomia perdente /vincente, abbiamo guardato un film su un abuso senza vedere l’abuso, scambiandolo per una bella festa.

La iper sessualizzazione dei bambini avviene su due filoni, apparentemente separati, e del teatro concordi e paralleli. Uno è dato dai video musicali, il twerk è stato inaugurato da Miley Cirus, idolo delle bambine e delle ragazzine, dalle serie televisive, dalla pubblicità e dalla musica, l’altro dalle terrificanti lezioni di educazione sessuale subite a scuola.

La ipersessualità genera  una terrificante ansia,  una sensazione di inadeguatezza, un prostituirsi: in cambio della tua attenzione, adulto distratto, sculetto e mostro l’ombelico.

Del ‘68 non c’è stata nessuna rivoluzione sessuale. Il sesso è una cosa meravigliosa, un grandissimo dono di Dio, il più grande dono di Dio. Il sesso per definizione siffatta adulti, tra gente che ha superato la pubertà. Quella che è avvenuto nel ‘68 è stata una rivoluzione erotica; il sesso è stato desacralizzato, ridotto a strofinio. Inevitabilmente la pedofilia in uno dei suoi valori. Il  «Manifesto in difesa della pedofilia» con i nomi di  Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack Lang , David Cohol Bendit e i migliori intellettuali è stato il primo passo.

Fonte: Silvana DE MARI | LaNuovaBQ.it

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