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Paolo Cevoli in scena con la Sacra Famiglia

l comico romagnolo in un monologo rievoca la sua infanzia e l’educazione ricevuta con riferimenti ai padri e ai figli della mitologia e a quelli del Vecchio e Nuovo Testamento. In tournée fino al 9 maggio

Dopo il successo dello spettacolo dedicato alla Bibbia, Paolo Cevoli, che alterna la sua attività di comico a quella di imprenditore, si dedica, con la consueta ironia, a raccontare i rapporti familiari, parlando di sé come figlio e come padre e, rifacendosi a figli e genitori illustri del mondo classico, come Edipo, Ulisse, Achille, Enea e naturalmente alle famiglie descritte nell’Antico Testamento. 
Filo conduttore di La Sagra Famiglia diviene la scuola in cui è ambientato il monologo: Cevoli, seduto in un banco, rievoca, con accento romagnolo, la sua adolescenza, soffermandosi sul ricordo dei suoi professori e facendo un confronto tra i tempi in cui l’insegnante era una figura autorevole e rispettata, ed oggi in cui i genitori difendono le mancanze dei figli, contestando i docenti. Rivolge alcune frecciatine ai ragazzi sempre connessi, ma soprattutto agli adulti che dedicano il loro tempo a cercare, ossessivamente, notizie sul cellulare, anche quando non sono di nessuna utilità, come i video insulsi che spopolano in rete; ironizza, per esempio, su quanti, anche durante gli spettacoli teatrali, disturbano con le luci dei telefonini, gli attori sul palco.
Con un tocco di malinconia e grande intensità, l’attore ricorda il ruolo fondamentale che nella sua educazione hanno avuto i suoi genitori, persone semplici e concrete che gestivano la pensione Cinzia di Riccione in cui anche lui lavorava da ragazzo, appena finiva la scuola, anticipando l’idea odierna dell’alternanza tra scuola e lavoro. Suo padre era orgoglioso di lui, quando lo aveva visto andare in bicicletta per la prima volta senza le rotelline di sicurezza e lo indicava a tutti gli amici come un fatto fenomenale, perché riteneva che, da quel momento, suo figlio potesse iniziare ad affrontare da solo le difficoltà della vita. Inoltre, Paolo ricorda, con un’efficace immagine, gli insegnamenti dei suoi genitori, come oggetti messi nel suo zaino, che per anni ha portato sulle sue spalle, zaino che oggi mette davanti per poterci guardare meglio dentro.
I rapporti tra sé e la sua famiglia, figli e nipote, sono paragonati ai sentimenti di Achille di fronte al dolore di Priamo, in cerca del corpo da seppellire di suo figlio Ettore, alla pietà di Enea che porta sulle spalle il padre Anchise, nel fuggire dalla distruzione di Troia, alla struggente attesa di Telemaco del ritorno di suo padre Ulisse, e anche alla responsabilità di Mosè nel guidare il suo popolo in fuga dall’Egitto.
Nei riferimenti alle Sacre Scritture, Cevoli non è offensivo o scontato, ma tende a mettere in luce l’aspetto umano dei personaggi che fa rivivere con la sua vivacità interpretativa e simpatia, anche quando li caratterizza con battute pungenti, senza usare mezzi termini, come è nel suo stile.
Unisce anche personaggi fra loro molto lontani e differenti per mostrare le trasformazioni dai tempi antichi ad oggi quando le notizie familiari importanti vengono enfatizzate e gestite solo nella chat “family” di WhatsApp.

Dove e quando 
LA SAGRA FAMIGLIA di Paolo Cevoli, regia di Daniele Sala. Produzione Charlotte Spettacoli in collaborazione con Duepunti,  20 novembre  al Teatro Manzoni di Milano e poi in tournée fino al 9 maggio a partire da Modena, Bologna, Forlì, Rimini….

Fonte: FamigliaCristiana.it

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