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Seminario internazionale: “Acchiappanuvole” studenti e scuole nell’era digitale

Perchè Acchiappanuvole? La nuvola, cloud, sta rivoluzionando i loro modi di apprendere, di comunicare, di socializzare.
E le scuole? E gli insegnanti? Il panorama è molto variegato, nella maggior parte dei casi “si arranca”.                       

Due giorni di confronti e condivisione dei sistemi educativi internazionali, lavorando affiche la nostra scuola possa farcela.

Non è solo questione di soldi, ma soprattutto questione di allocazione delle risorse, di idee, di mete alte che ci si prefigge di raggiungere, di valorizzazione degli insegnanti, di convinzione che tutti i ragazzini, nell’era digitale, possono apprendere.

Tre le sessioni:
MODELLI DI SCUOLE DEL 21° SECOLO 

Il cambiamento non è solo questione di risorse economiche:
Singapore, uno dei Paesi con i migliori risultati a livello internazionale, ha sviluppato in maniera pervasiva l’uso delle tecnologie digitali, ma anche, e soprattutto, un corpo docente altamente preparato e collaborativo, con sviluppi differenziati e progressivi di carriera.

L’Inghilterra, che come noi non ha una tradizione di l’alternanza scuola-lavoro presenta l’esperienze più recenti e innovative delle Studio schools (tutte pubbliche) ispirate alle botteghe del Rinascimento

La Germania, presenta Back to the future. Particolare riferimento al sistema duale o apprendistato, che rappresenta la modalità di formazione in assoluto più diffusa fra gli adolescenti tedeschi. Un canale tutt’altro che chiuso che può portare all’Università ed è uno dei fattori dei loro alti livelli di occupazione giovanile.

L’IMPATTO DELLA NUVOLA SU SPAZI E MODI DI APPRENDERE 

L’architettura scolastica nell’era digitale:
Un appello accorato nel fare delle scuole luoghi puliti, gioiosi, verdi,con spazi in cui stare oltre alle lezioni. Il successo scolastico si realizza anche nella qualità della vita a scuola.
Christian Khuen, dell’Università di Tecnologia di Vienna, ha illustrato le caratteristiche dell’architettura scolastica in era digitale: – Flessibilità  – Inclusione – Core ( nucleo centrale) – Cluster ( sistema di centri indipendenti che funzionano come un sistema unico) –  Reti di apprendimento.
Chiara Filios, ha mostrato la possibilità di rinnovare scuole tradizionali, con investimenti contenuti adatti ad una didattica innovativa e alle esigenze di alunni e insegnanti.

la seconda sullo stato della rivoluzione digitale nella scuola nel secondo decennio del 21° secolo.
Il punto sullo stato dello sviluppo del digitale nella scuola italiana fa emergere 15 anni di ritardo rispetto ad altri Paesi europei, tra cui l’Inghilterra. (indagine OCSE 2013)
Valentina Gabusi, della Divisione Media Digitali di Zanichelli, ha analizzato l’evoluzione dell’editoria scolastica nell’era digitale fino all’ingresso dell’e-book. Emerge l’esigenza di un confronto con gli insegnanti e il sostegno alla loro formazione (solo il 2% dei codici di attivazione presenti nei libri sono stati avviati).

La nuova metodologia della flipped classroom, o insegnamento capovolto, si basa sulla tecnologia digitale ed è importantissima per l’insegnamento personalizzato. Essa è oggetto di un progetto europeo, FLI/SPA, promosso dall’ADi stessa.

SISTEMI SCOLASTICI TRA TERRA E NUVOLA:
i cambiamenti di sistema in questo secondo decennio del 21° secolo.

Il sistema scolastico italiano è ingessato per la mancata decentralizzazione, un’autonomia di carta, le condizioni dei docenti a curricoli enciclopedici e privi di opzionalità.

E’ seguita l’applauditissima lezione magistrale di Andreas Schleicher, ha dimostrato quali sono i fattori più significativi che caratterizzano i sistemi scolastici che hanno i migliori risultati in PISA.

Stupisce gli Italiani è sentire che non è la quantità delle risorse che ha il maggiore impatto sui risultati, bensì la loro allocazione. All’interno di questa è molto più significativa la valorizzazione della condizione degli insegnanti rispetto all’abbassamento del numero di alunni per classe. 

Wiśniewski ha illustrato le ragioni dell’enorme balzo in avanti dei risultati polacchi in PISA, nonostante la crisi che attanaglia anche quel Paese. Ha indicato i tratti salienti delle due riforme, del 1999 e del 2008.Riforme che hanno interessato la struttura del sistema, lo sviluppo dell’autonomia scolastica e la condizione degli insegnanti.

Il seminario si è concluso con l’importante proposta che l’ADi: la creazione di Istituti a Statuto Speciale per dare ad alcuni Istituti scolastici un’autonomia autentica finalizzata soprattutto al rilancio dell’istruzione professionale, la vera emergenza nel nostro Paese.

Per saperne di più:
Acchiappanuvole – ADI scuola
Atti del Seminario – ADI scuola

 

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