Home / MONDO / TOP NEWS / UDIENZA GENERALE :: Catechesi sui Comandamenti, 12: Non rubare
UDIENZA GENERALE :: Catechesi sui Comandamenti, 12: Non rubare
— 7 Novembre 2018— pubblicato da Redazione. —
Continuando la spiegazione del Decalogo, oggi arriviamo alla Settima Parola: «Non rubare».
Ascoltando questo comandamento pensiamo al tema del furto e al rispetto della proprietà altrui. Non esiste cultura in cui furto e prevaricazione dei beni siano leciti; la sensibilità umana, infatti, è molto suscettibile sulla difesa del possesso.
Ma vale la pena di aprirci a una lettura più ampia di questa Parola, focalizzando il tema della proprietà dei beni alla luce della sapienza cristiana.
Nella dottrina sociale della Chiesa si parla di destinazione universale dei beni. Che cosa significa? Ascoltiamo che cosa dice il Catechismo: «All’inizio, Dio ha affidato la terra e le sue risorse alla gestione comune dell’umanità, affinché se ne prendesse cura, la dominasse con il suo lavoro e ne godesse i frutti. I beni della creazione sono destinati a tutto il genere umano» (n. 2402). E ancora: «La destinazione universale dei beni rimane primaria, anche se la promozione del bene comune esige il rispetto della proprietà privata, del diritto ad essa e del suo esercizio» (n. 2403).[1]
La Provvidenza, però, non ha disposto un mondo “in serie”, ci sono differenze, condizioni diverse, culture diverse, così si può vivere provvedendo gli uni agli altri. Il mondo è ricco di risorse per assicurare a tutti i beni primari. Eppure molti vivono in una scandalosa indigenza e le risorse, usate senza criterio, si vanno deteriorando. Ma il mondo è uno solo! L’umanità è una sola![2] La ricchezza del mondo, oggi, è nelle mani della minoranza, di pochi, e la povertà, anzi la miseria e la sofferenza, di tanti, della maggioranza.
Se sulla terra c’è la fame non è perché manca il cibo! Anzi, per le esigenze del mercato si arriva a volte a distruggerlo, si butta. Ciò che manca è una libera e lungimirante imprenditoria, che assicuri un’adeguata produzione, e una impostazione solidale, che assicuri un’equa distribuzione. Dice ancora il Catechismo: «L’uomo, usando dei beni creati, deve considerare le cose esteriori che legittimamente possiede, non solo come proprie, ma anche come comuni, nel senso che possano giovare non unicamente a lui, ma anche agli altri» (n. 2404). Ogni ricchezza, per essere buona, deve avere una dimensione sociale.
In questa prospettiva appare il significato positivo e ampio del comandamento «non rubare». «La proprietà di un bene fa di colui che lo possiede un amministratore della Provvidenza» (ibid.). Nessuno è padrone assoluto dei beni: è un amministratore dei beni. Il possesso è una responsabilità: “Ma io sono ricco di tutto…” – questa è una responsabilità che tu hai. E ogni bene sottratto alla logica della Provvidenza di Dio è tradito, è tradito nel suo senso più profondo. Ciò che possiedo veramente è ciò che so donare. Questa è la misura per valutare come io riesco a gestire le ricchezze, se bene o male; questa parola è importante: ciò che possiedo veramente è ciò che so donare. Se io so donare, sono aperto, allora sono ricco non solo in quello che io possiedo, ma anche nella generosità, generosità anche come un dovere di dare la ricchezza, perché tutti vi partecipino. Infatti se non riesco a donare qualcosa è perché quella cosa mi possiede, ha potere su di me e ne sono schiavo. Il possesso dei beni è un’occasione per moltiplicarli con creatività e usarli con generosità, e così crescere nella carità e nella libertà.
Cristo stesso, pur essendo Dio, «non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso» (Fil 2,6-7) e ci ha arricchiti con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9).
Mentre l’umanità si affanna per avere di più, Dio la redime facendosi povero: quell’Uomo Crocifisso ha pagato per tutti un riscatto inestimabile da parte di Dio Padre, «ricco di misericordia» (Ef 2,4; cfr Gc 5,11). Quello che ci fa ricchi non sono i beni ma l’amore. Tante volte abbiamo sentito quello che il popolo di Dio dice: “Il diavolo entra dalle tasche”. Si comincia con l’amore per il denaro, la fame di possedere; poi viene la vanità: “Ah, io sono ricco e me ne vanto”; e, alla fine, l’orgoglio e la superbia. Questo è il modo di agire del diavolo in noi. Ma la porta d’entrata sono le tasche.
Cari fratelli e sorelle, ancora una volta Gesù Cristo ci svela il senso pieno delle Scritture. «Non rubare» vuol dire: ama con i tuoi beni, approfitta dei tuoi mezzi per amare come puoi. Allora la tua vita diventa buona e il possesso diventa veramente un dono. Perché la vita non è il tempo per possedere ma per amare. Grazie.
La circolare del Ministro Valditara che dal prossimo anno scolastico impone il divieto di uso dei cellulari in orario scolastico anche agli studenti della scuola secondaria di secondo grado è un provvedimento che genererà molto dibattito. Ma è uno strumento di protezione necessario per il cervello in età evolutiva, perché ancora non possiede la maturità…
Un percorso affascinante nel cuore delle Wunderkammer: stanze delle meraviglie che, tra XVI e XVII secolo, ospitavano le più sorprendenti rarità raccolte da principi e studiosi nei loro viaggi e scambi. In mostra calici realizzati con uova di struzzo, cristalli di rocca dalle proprietà magiche, conchiglie esotiche, mostri marini immaginari, strumenti di raffinata oreficeria e…
Edoardo ha una sindrome rarissima. Nei nostri dialoghi silenziosi faccio domande e immagino risposte. Cerco un sorriso di Dio, come quelli che mi dona lui dicendomi che mi vuole bene Parlo con mio figlio Edoardo Dodò e mi rispondo. Proprio come mi piacerebbe che lui facesse. Come immagino che farebbe. Addirittura cambio voce. Come fossi…
Presentazione del libro “I primi 1000 giorni d’oro” Puericultura per i genitori e per chi cura i bambini, di Carlo Bellieni. Dialogheranno con l’autore la giornalista Monica Mondo e la Prof.ssa Claudia Navarini. Modera Maurizio Calipari.
Le tregue non bastano senza realismo e conversioni Sembra che una tregua regga nel conflitto fra Iran e Israele. Ma per quanto tempo? La fine della guerra esplicita e dichiarata non significa la fine dello scontro, non quello politico, come avviene nelle società occidentali, ma quello comunque militare, terroristico, violento e senza regole. Guido Olimpio…
I viaggi-pellegrinaggi delle sue canzoni, i ricordi dell’infanzia, la Madonna di San Luca e la “compagnia cantante”. Il cantautore si è raccontato così a don Massimo Vacchetti «In questo fitto c’era anche Gesù, e il diavolo», così Luca Carboni ha fissato un’immagine della sua infanzia durante una chiacchierata-intervista con don Massimo Vacchetti, svoltasi il 25…
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.