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SINODO GIOVANI – Verso il Sinodo con tanti film: LADY BIRD #8a proposta
— 5 Luglio 2018— pubblicato da Redazione. —
LADY BIRD
di Greta Gerwig
con Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges
Usa 2017// Durata: 93 minuti // Commedia
Il film in un tweet
Greta, Lady Bird, frequenta l’ultimo anno di liceo in una scuola cattolica a
Sacramento. Il suo sogno è quello di fuggire da “tutti” per poter frequentare il
college a New York dove poter finalmente realizzare se stessa ed essere libera.
La sfida
Quanto di quello che abbiamo vissuto e “respirato” ci portiamo dietro, anche
quando vorremmo farne a meno? È ancora possibile oggi per un giovane cercare
di essere se stesso? Fino a che punto si deve lottare per poter realizzare i
propri sogni senza farsi del male?
La condizione umana
Ci sono luoghi che porti dentro di te e non riesci a staccartene più, come le
persone che hanno accompagnato la tua infanzia, la formazione che hai ricevuto,
il rapporto che hai costruito con i tuoi genitori e magari particolarmente
con tua madre. Noi siamo questi e, certo, molto di più. Possiamo poi volare
via verso altri luoghi che riteniamo fantastici, farci chiamare con un altro
nome per affermare la nostra identità, disconoscere, in definitiva, le nostre
origini. Ma noi “il mondo” in cui siamo cresciuti, che magari pure abbiamo
disprezzato da giovani, ce lo portiamo dentro e in qualche modo ci restiamo
“affezionati”. Di tutto questo, e molto altro, parla Lady Bird, il teen moovie
(vincitore di ben due Golden Globe) scritto e diretto da Greta Gerwig, ispirandosi
alla propria storia personale. Christine McPherson, ovvero Lady Bird
(come vuole farsi chiamare anche in casa), è una diciassettenne di Sacramento
che vive l’ultimo anno di liceo, sognando di andare al college a New York per
poter realizzare se stessa. Frequenta malvolentieri (fino a che punto poi?) una
scuola cattolica che non ama, s’iscrive al gruppo di teatro quasi per caso (pur
essendo portata per la recitazione) e sogna di abbandonare finalmente la propria
famiglia (soprattutto la madre con cui è perennemente in conflitto) che sembra
ostacolarla in tutto e per tutto. Un racconto di formazione ambientato nei primi
anni del Duemila, non classico però, capace di sorprendere lo spettatore in ogni
svolta narrativa. Un tema su tutti da considerare è quello della fede. Dietro “l’irriverenza”
si nasconde, infatti, ben altro, come afferma la stessa regista: «Non
sono una cattolica praticante, ma la storia del tradimento di Pietro mi ha sempre
commosso… Dopo la resurrezione Gesù appare a Pietro e gli domanda per tre
volte se lui lo ama. Pietro risponde per tre volte di sì. Gli viene data la possibilità
di pentirsi attraverso l’amore. Queste storie sono sempre state d’ispirazione per
la mia scrittura e le mie idee; trovare una verità più grande e universale dietro
a quelle che vengono definite “piccole” vite. Lady Bird rinnega la sua origine,
è vero, ma dichiara anche il suo amore. L’opportunità della grazia divina ci è
garantita e noi abbiamo bisogno di amore per accettarla».
Una rilettura del film teologico-pastorale
a cura di Francesco Pesce, teologo e direttore Centro della Famiglia di Treviso
«Perché io non sono come le ragazze nelle riviste?»: così si esprime Lady Bird
mentre esce e rientra nel camerino cercando davanti allo specchio il vestito
giusto per il ballo della scuola. Una ragazza che ripete più volte «vorrei tanto
vivere qualcosa di memorabile» e che anche di fronte alla prima volta con il
ragazzo che pensa essere quello giusto, dice delusa: «volevo che fosse speciale
», quando invece per lui era una ragazza tra le altre.
Desiderare di avere il corpo all’altezza e cercare qualcosa di memorabile sono
due delle ragioni che non fanno sentire giusti per l’oggi, o, per dirla utilizzando
le parole di papa Francesco, spingono a «continui fotoritocchi delle proprie
immagini, nascondendosi dietro a maschere, fin quasi a diventare loro stessi
“fake”» (Messaggio per la giornata della gioventù 2018). Questo tentativo di
nascondersi e ritoccarsi potrebbe essere motivo per non prendere sul serio il
mondo giovanile: di tutt’altra opinione è il pontefice che, nel discorso ai giovani
durante il pre-sinodo di marzo 2018, sostiene che «troppo spesso si parla
di giovani senza lasciarci interpellare da loro».
Alla madre, che le dice che sta cercando di darsi da fare affinché la figlia possa
raggiungere il meglio di se stessa, Lady Bird risponde: «E se fosse questa la
mia migliore versione?». A qualcuno forse non piace la versione attuale dei
giovani che abbiamo di fronte ma è proprio per questo che «la Chiesa ha deciso
di interrogarsi su come accompagnare i giovani a riconoscere e accogliere
la chiamata all’amore e alla vita in pienezza, e anche di chiedere ai giovani
stessi di aiutarla a identificare le modalità oggi più efficaci per annunciare la
Buona Notizia» (Messaggio per il Sinodo sui giovani). Pertanto, è questione di
relazioni: il film sembra mostrarlo a più livelli, con i propri genitori, con gli
amici, con Dio, con gli sconosciuti. Anche il nome che portiamo è segno della
relazione fondamentale con i nostri genitori, basata sulla fiducia, che ha la
stessa qualità del rapporto di fede, come emerge nel dialogo tra Lady Bird e un
ragazzo appena conosciuto a New York. «Voi giovani avete bisogno di sentire
che qualcuno ha davvero fiducia in voi: sappiate che il Papa si fida di voi, che
la Chiesa si fida di voi! E voi, fidatevi della Chiesa» (Messaggio per la giornata
mondiale della gioventù 2018). Dicendo questo, Francesco invita i giovani ad
essere protagonisti, a bussare, a dire il proprio parere con coraggio e apertamente,
perché se nella Chiesa mancano i giovani «ci manca parte dell’accesso
a Dio», dal momento che essi provocano la comunità cristiana a uscire dall’autoreferenzialità,
dal «si è sempre fatto così». «I giovani vanno presi sul serio!»,
ci ricorda papa Francesco: Lady Bird, che riscoprendo l’importanza del rapporto
con sua madre si riscopre finalmente Christine, ce ne dà motivo.
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