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Mamme e lavoro: le cinque competenze top

Il tasso di occupazione femminile in Italia (49,1%) è ancora lontano dalla media di genere europea (66,5%) e potrebbe migliorare se le donne facessero più leva anche sulle competenze trasversali che sviluppano con la genitorialità: delega, resilienza, ascolto attivo, fare rete e pianificazione.

Le ha studiate Intoo, la società di Gi Group leader nei processi di sviluppo e transizione di carriera che con il servizio Moms@Work, aiuta le imprese nella gestione integrata della maternità delle dipendenti le competenze sviluppate dalle donne dopo essere diventate mamme. «Perché» afferma Alessandra Giordano, Direttore Delivey di Intoo «l’abbandono del lavoro nei primi anni di vita del bambino continua a essere un problema rispetto al quale bisogna intensificare tutte le azioni possibili di contrasto». A maggior ragione visto che le mamme «possono portare un grande valore aggiunto sul lavoro maturando, con la genitorialità, competenze che sono molto utili per l’organizzazione e che hanno la flessibilità, in termini di agilità mentale, alla base di tutte e cinque le skills».

Competenze che sono:

•             Delega: prendersi cura del o dei bambini aiuta a sviluppare non solo capacità organizzative, ma anche maggiore fiducia rispetto al fatto che “qualcun altro rispetto a sè” possa fare bene allo stesso modo, ovvero verso le persone coinvolte nel supporto e nell’aiuto. Dal team famigliare si mutua e si accresce, quindi, anche la capacità di affidarsi e fidarsi del team di lavoro e dei colleghi a svolgere determinate mansioni e a demandarle;

•             Resilienza:  gli imprevisti – e a volte anche vere e proprie crisi – sono all’ordine del giorno con i bambini. La caparbietà nell’adattarsi al cambiamento continuo, facendo fronte anche a situazioni difficili o negative e riuscendo a riorganizzarsi continuamente e positivamente secondo nuovi e diversi percorsi è una della abilità più importanti che traslano naturalmente nella professione;

•             Ascolto attivo: relazionarsi con i diversi membri della famiglia, non solo con il partner, per la cura del o dei bambini sviluppa ulteriormente il senso di rispetto del punto di vista altrui, di comprensione – anche attraverso la comunicazione non verbale che si sviluppa con i piccolissimi – e di risoluzione delle problematiche, prima che diventino criticità. A livello lavorativo diventa un’abilità in stretta connessione con la capacità di mediazione;

•             Fare rete: la genitorialità è sempre meno una dimensione a due, sempre più un fatto di relazione. Affidarsi ed avvalersi anche di altre persone e, quindi, riuscire a costruire nuove relazioni fin da quando inizia questa nuova fase della vita aiuta anche nel lavoro ad allargare le reti professionali abituali sviluppando quindi una vera capacità di networking;

•             Pianificazione: la gestione dei bambini allena prima di tutto alla gestione del tempo e delle priorità nella complessità e con proattività, massimizzando e ottimizzando tutto ciò che si fa secondo obiettivi precisi, senza dimenticare la visione di insieme e di medio-lungo termine, abilità fondamentale lavorativamente.

Fonte: Chiara PELLIZONI | FamigliaCristiana.it

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