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Noi siamo accanto a Flavia. Da Milano risposta all’appello per una giovanissima mamma

Caro direttore,
abbiamo letto su ‘Avvenire’ di lunedì 23 ottobre il toccante e puntuale articolo di don Maurizio Patriciello sulla storia di Flavia. Siamo le donne e gli uomini che animano il Centro di aiuto alla vita Mangiagalli di Milano e, senza falsi pudori, le diciamo che quell’articolo avremmo potuto scriverlo noi, esattamente con le stesse parole, gli stessi sentimenti, le stesse emozioni e qualche volta la stessa civilissima rabbia. È proprio così: la legge 194 non viene attuata nella parte positiva; viene presa per la «legge dell’aborto», ma è anche quella stessa legge che vuole proteggere la maternità difficile.

E quest’ultima parte positiva è assolutamente disattesa. Il nostro modo di accogliere le donne in difficoltà è davvero quello di ascoltarle attivamente, di stare in silenzio davanti ai loro drammi, di non esprimere nessun tipo di giudizio negativo, ma semplicemente offrire noi stessi, «servi inutili» perché la vita che è in ognuna di loro possa essere accettata e, quindi, fiorire. Ha ragione Flavia di voler stringere tra le braccia il suo bambino. Si tratta della libertà di far nascere, cosa che troppe volte non viene presa in nessuna considerazione. Libertà di abortire invece sì, e la si proclama la «libertà della donna»: questo è il pensiero corrente; ma la libertà di diventare madre sembra non interessare a nessuno tra quelli che hanno potere. Noi siamo con Flavia. Per lei e per il suo bambino.

È come se fosse entrata dalla nostra porta della stanza dei colloqui, ci avesse raccontato il suo dramma, espresso i suoi desideri e ne fosse uscita con un progetto di aiuto. Lo facciamo tutti i giorni. Siamo poveri, nessun ente pubblico ci aiuta, ma in 33 anni di presenza all’interno della clinica Mangiagalli siamo stati accanto a tante donne che sono riuscite a dire di Sì alla vita.

Anche per questo sono nati 20.830 bambini, ai quali abbiamo regalato tutto ciò che serviva, ma soprattutto il nostro cuore di donne e uomini liberi, affascinati dalla vita nascente. Vorremmo avere Flavia con noi, anche per darle una carezza sui capelli che lenisse un po’ la sua grande fatica. La fatica è ora. Ma quando avrà il suo bambino tra le braccia tutto prenderà un senso diverso e lei potrà educarlo, nutrirlo, crescere insieme a lui.

Ci mettiamo a disposizione, perché noi non siamo in grado di raggiungerla. Don Maurizio Patriciello ci faccia sapere quale potrebbe essere il nostro compito in questa storia. Certamente terremo Flavia nel nostro cuore e le forniremo ciò che servirà perché anche la sua famiglia possa accettare la sua scelta: far nascere infatti deve essere una scelta liberata da ogni condizionamento! Ci fermiamo qui, perché tutto quello che si doveva dire l’ha già detto anche per noi don Maurizio Patriciello. Grazie, padre, per aver segnalato con tanta precisione e amore la vicenda di Flavia.

Questo bambino sarà per tutti noi, non solo per la sua mamma e la sua famiglia. Ogni piccolo bimbo rappresenta il futuro della società che dovrebbe raccogliere ogni concepimento come la grande e felice possibilità di far arrivare un altro uomo o un’altra donna tra noi. La saluto a nome di tutti i volontari e le volontarie del Cav Mangiagalli di Milano.

Fonte: Paola Marozzi BonziAvvenire.it

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