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Pavia. Le favole Lgbt in piazza. Il «no» della Chiesa

Si scrive ‘Arcobaleno di fiabe’, si legge ‘pioggia di polemiche’ sull’iniziativa prevista sabato 21 davanti alla Basilica di Santa Maria del Carmine. Il vescovo Sanguineti: disapprovo

Si scrive Arcobaleno di fiabe, si legge pioggia di polemiche. L’iniziativa prevista per domani, domenica 22 ottobre, alle 15 in piazza del Carmine a Pavia, davanti alla Basilica di Santa Maria del Carmine, organizzata da Arcigay Coming-Aut con la lettura di fiabe transgender ha suscitato la presa di posizione del vescovo Corrado Sanguineti. Inserita nel calendario di Giocanda2017, manifestazione organizzata dal Comune di Pavia e dal Centro Servizi Volontariato per riportare nelle piazze bambini e famiglie impegnati in giochi tradizionali, ‘Arcobaleno di fiabe’ prevede infatti la lettura animata di racconti sul tema Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender).

«Manifesto la mia disapprovazione per tale iniziativa – ha detto dice il vescovo Sanguineti –. Ho l’impressione che si approfitti della presenza di famiglie con bambini per favorire una proposta educativa che azzera la differenza sessuale come un fatto meramente culturale o una scelta opzionale della persona». Il vescovo contesta anche la scelta della location per l’appuntamento, ovvero la piazza antistante una delle basiliche più importanti della città: «Mi dispiace che il Comune dia il suo sostegno concedendo l’uso della piazza e garantendo anche un patrocinio oneroso».

L’evento ha suscitato anche l’opposizione di una parte politica cittadina, con il consigliere di minoranza Rodolfo Faldini (Gruppo Misto) che ha contestato il fatto che un appuntamento del genere possa ottenere il patrocinio del Comune: «L’Amministrazione ogni anno mette il suo ‘marchio’ sul gay pride ma adesso si vuole incidere anche sull’educazione dei bambini e sulla loro formazione sessuale».

Il vescovo Sanguineti precisa che «Giocanda è una manifestazione bella e positiva, che promuove giochi antichi e nuovi rivitalizzando numerose piazze della città. Mi chiedo, tuttavia, cosa c’entri la proposta di favole sul tema Lgbt. Come vescovo della comunità cattolica e credente di Pavia non intendo imporre nulla, ma mi faccio voce di un disagio e di una critica rispettosa interpretando il pensiero di tanti pavesi credenti e non». Alla vigilia dell’appuntamento, anche il parroco di S.Maria del Carmine don Daniele Baldi ha espresso le proprie perplessità: «Non ho nulla contro la manifestazione, ma non approvo che sia stata scelta questa piazza per favole che parlano di gender».

Per inciso, ma senza che gli organizzatori di Giocanda ne fossero informati, in concomitanza con l’evento in piazza all’interno della Basilica verrà celebrata una Messa per i figli scomparsi prematuramente. Infine il vescovo, in riferimento alla scelta di coinvolgere i bambini in questa lettura animata, sottolinea come «il processo di identificazione sessuale si sviluppa nei primi anni di vita e si realizza in una giusta interazione tra la natura, anche nel suo aspetto corporeo e fisiologico, la cultura e l’ambiente. Dissociare il gender, il genere sentito, dal sex ovvero il sesso biologico è un percorso che si propone di creare sin dall’età infantile indeterminatezza e confusione sull’identità maschile e femminile».

Fonte: Matteo Ranzini | Avvenire.it

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