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L’esperienza dei giovani spezzini alla GMG di Cracovia

LA SPEZIA – Alla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia, in Polonia, hanno partecipato tre gruppi provenienti dalla diocesi della Spzia – Sarzana – Brugnato. Il primo gruppo era quello organizzato dall’ufficio diocesano di Pastorale giovanile. Era composto da otto giovani e da don Roberto Poletti. Questo gruppo è partito alla volta della Polonia il 19 luglio con giovani di altre diocesi liguri per il “gemellaggio” con la diocesi polacca di Radom. Erano un centinaio in due pullmann. La settimana successiva sono stati raggiunti da altri undici pulmann, sempre delle diocesi liguri, che hanno partecipato alla GMG vera e propria. Gli incontri di catechesi e e le celebrazioni liturgiche sono state presiedute dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, presente in Polonia con il vescovo ausiliare Niccolò Anselmi.

Il secondo gruppo, composto da dieci persone, rappresentava il “gruppo del dopo Cresima” delle parrocchie di Santa Maria Assunta, di Santa Rita e del Sacro Cuore di Gesù della Spezia. L’esperienza, nata da alcuni anni, favorisce il proseguimento del cammino di formazione dei cresimati delle tre parrocchie, che hanno come punto di riferimento la Pia Casa di Misericordia delle suore Figlie della carità. Accompagnavano i ragazzi e le ragazze il coordinatore don Orazio Lertora, parroco di Santa Rita, e suor Elisabetta delle Vincenziane. In Polonia sono stati ospitati presso una casa della stessa congregazione vincenziana.

Il terzo gruppo, composto da una ventina di giovani, è stato organizzato dal movimento del “Cammino neo catecumenale” di Spezia. Sull’esperienza della GMG ecco alcune considerazioni di Samuele Bragazzi, uno dei partecipanti che venivano dalla parrocchia di Ceparana.

Nelle prossime settimane pubblicheremo altre testimonianze. “Le parole di Papa Francesco nell’omelia di Cracovia – ci ha detto Samuele – sono state parole forti e struggenti, parole che mi hanno fatto riflettere e considerare che fino ad allora anche io preferivo “vegetare” piuttosto che vivere, essere succube degli altri senza lasciare un’impronta, un segno cristiano nella mia vita e nella vita degli altri”. Samuele così prosegue: “per me che andavo per la prima volta ad una GMG, la sorpresa, arrivato in Polonia, è stata propio quella di sperimentare una nuova cristianità, giovane e intraprendente, che spesso non sento davvero così forte. Ho sperimentato così che cosa voglia dire non aver paura di chi ti perseguita e non accetta la tua fede. Ho anche sperimentato la stanchezza di un pellegrinaggio o di una lunga attesa per racimolare qualcosa da mangiare, ho sperimentato l’amore di una famiglia che neanche conoscevo ma che mi ha trattato come un figlio, la gioia di cantare il Signore a squarciagola e la felicità che appaga ogni sforzo nel vedere così tanti giovani che condividono con te la tua fede, le tue croci, le tue speranze”. Il giovane di Ceparana così ha concluso: “Forse agli occhi del mondo non saremo stati tanti, ma il calore che emanavano i giovani e la loro vicinanza a Gesù in maniera così silenziosa mi portavano a credere che in quel momento tutto il mondo fosse lì, ognuno con la sua storia e con le sue richieste, per non essere indifferenti alla vita e alla storia”.

Fonte: Cronaca4

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