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Volete migliorare il vostro rapporto di coppia? Care mogli, ecco 10 consigli per voi!

Mi ricordo una vecchia puntata di Grey’s Anatomy in cui venivano soccorsi al Seattle Grace Hospital (l’ospedale dove è ambientata la serie tv statunitense) una coppia di sposi insieme al cameriere che li serviva da più di trent’anni nel loro ristorante preferito. Era crollato il tetto del locale proprio durante la serata di san Valentino provocando diversi feriti. Durante l’operazione del marito, se non ricordo male, il cameriere prende coraggio e dichiara il suo amore (nutrito da una vita) alla signora. Le confida inoltre il suo dispiacere nei confronti del marito noioso che è solito scegliere i piatti da ordinare anche per lei, e poi le fa notare che a cena la coppia è spesso in silenzio, che mangiano senza dirsi una parola. Forse perché non hanno più nulla da raccontarsi? Insinua l’astuto innamorato! Gli specializzandi chirurghi origliano le confidenze del cameriere e fanno una scommessa. Scommettono un po’ di dollari che la donna cadrà nelle braccia del suo corteggiatore. Alla fine della puntata Meredith, una delle protagoniste della serie, entra nella stanza della signora che la guarda negli occhi e le dice inaspettatamente:

«Io ho fatto una scelta tanti anni fa, una promessa, ho sposato mio marito, l’uomo che amo. Mi fa piacere che ordini per me perché conosce i miei gusti, sa ciò che mi piace, e stare qualche volta in silenzio a tavola senza dover per forza parlare è così rilassante».

Tante volte quello che sembra noioso nel matrimonio, soprattutto nei momenti di maretta e nervosismo, è invece molto intimo, rassicurante e pieno di bellezza e conoscenza profonda. Non trovate?

Noi spose siamo campionesse mondiali di lamento carpiato con doppio avvitamento: brontoliamo con il marito per il quadro che non ha ancora appeso alla parete, per i panni che lascia abbandonati sul letto, perché “ci fosse una volta che accendi una candela per creare un’atmosfera romantica”, perché “fosse per te staremmo sempre chiusi in casa!”, perché “sì, il posto non è male! Ma l’aria condizionata è esagerata e dovresti sapere che mi fa venire il mal di testa” e mille altre pentole di fagioli. E la testa gliela facciamo scoppiare noi!

Oggi, invece che lagnarci per il marito non sempre scattante e perfetto, pensiamo alle cose che possiamo tenere a mente per rendere ancora più Wow il nostro rapporto di coppia. E poi se il Signore ci ha dato proprio quello sposo, non credete che un motivo ci sarà? È la nostra corsia preferenziale per diventare sante, e viceversa

Prima di invitarvi a cliccare nella gallery per leggere i 10 punti che mi sono venuti in mente, care donne, per migliorare la vita di coppia, voglio condividere con voi questa preghiera di San Giovanni Paolo II composta in occasione del Sinodo dei vescovi del 1980 dedicato ai compiti della famiglia cristiana.

Dio, dal quale proviene ogni paternità in cielo e in terra,
Padre, che sei amore e vita,
fa’ che ogni famiglia umana sulla terra diventi,
mediante il tuo Figlio, Gesù Cristo, “nato da donna”,
e mediante lo Spirito Santo, sorgente di divina carità,
un vero santuario della vita e dell’amore
per le generazioni che sempre si rinnovano.
Fa’ che la tua grazia guidi i pensieri e le opere dei coniugi
verso il bene delle loro famiglie
e di tutte le famiglie del mondo.
Fa’ che le giovani generazioni trovino nella famiglia un forte sostegno /
per la loro umanità e la loro crescita nella verità e nell’amore.
Fa’ che l’amore, rafforzato dalla grazia del sacramento del matrimonio,
si dimostri più forte di ogni debolezza e di ogni crisi,
attraverso le quali, a volte, passano le nostre famiglie.
Fa’ infine, te lo chiediamo per intercessione della sacra famiglia di Nazaret,
che la Chiesa in mezzo a tutte le nazioni della terra
possa compiere fruttuosamente la sua missione
nella famiglia e mediante la famiglia.
Tu, che sei la vita, la verità e l’amore,
nell’unità del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.

Il Signore benedica le nostre famiglie! Ed ora scorrete la gallery per scoprire come provare ad amare di più e criticare di meno il vostro sposo!
Sì, ho scritto provare. È un’impresa eroica, ma abbiamo tutta la vita! E la super grazia del sacramento!

1) FATE COMPLIMENTI!

Il marito rientra a casa, è in ritardissimo secondo il vostro orologio della pazienza che non corrisponde minimamente alla realtà, chiude la porta ed esordisce dicendo con un bel sorriso: “Ho finalmente trovato il colore giusto per dipingere la ringhiera, ho girato tre negozi! Vuoi vederla?” E noi invece di premiare l’impegno e l’iniziativa casa-restauro e correre a stampare un bacio sulla bocca ed ammirare la nuova tinta, cosa facciamo? Critichiamo! Da oggi: abbasso le critiche, viva i complimenti! Un complimento al giorno toglie il litigio di torno!

2) RICONOSCETE I MERITI DELL’ALTRO

Se vostro marito fa qualcosa di buono, nella quasi impossibile ipotesi che questo avvenga (si scherza ovviamente), ad esempio prenota le vacanze per tempo, pota la siepe del giardino, si offre volontario per caricare la lavastoviglie, butta la spazzatura di sua iniziativa, riordina il cassetto delle bollette, non restate col grugno a bofonchiare “sì però io piego montagne di panni tutti i giorni”: ringraziatelo! E riconoscete i suoi meriti! I suoi talenti! Unici e specialissimi! Glieli ha donati il Padre che lo ha fatto come un prodigio! E lo ha affidato a voi!

3) PREGATE INSIEME

E qui potrebbe aprirsi un mondo, non trovate? A volte siamo talmente tanto votate al nostro idolo di famiglia cristiana perfetta che facciamo diventare anche la preghiera o il momento della messa domenicale un obbligo, un ordine da eseguire, più che un incontro personale con Gesù Cristo. E quindi ci disperiamo, discutiamo, vogliamo sviscerare tutto: “perché devo chiederti sempre io di pregare insieme?”, “perché la domenica sembra che mi fai un piacere a venire in chiesa?” e poi vogliamo ricominciare da capo fino all’esasperazione. E quando loro provano a fare una preghiera, a dire qualcosa, siamo sempre lì pronte a spulciare, a correggere come maestre di catechismo ultracentenarie, ci improvvisiamo teologhe di spessore. Prima notizia: possiamo e dobbiamo qualche volta stare zitte e rispettare i tempi, i modi del nostro sposo! Possiamo e dobbiamo pregare per lui! Da sole! Nel silenzio del nostro cuore! Mentre sbrighiamo le faccende domestiche o prepariamo la cena! Dobbiamo pregare il Signore di darci la grazia di amarlo come lo ama Lui! Secondo punto: smettiamola di crederci noi le buone cristiane, credenti e tanto pie. I nostri mariti spesso e volentieri dimostrano con i fatti molta più fede di noi! Si affidano davvero! Provare per credere!

4) ACCETTATE CHE TUTTO NON SIA PERFETTO E NON RISPONDA AL VOSTRO PROGRAMMA

Avete preparato una cenetta speciale e piazzato i figli dalle nonne. Lo aspettate cariche di aspettative per la serata e quando sentite il rumore delle chiavi nella toppa vi viene il batti cuore come al primo appuntamento. E invece lui entra stanco e arrabbiato, ha avuto una brutta giornata e non vi sembra ben disposto come desideravate per la vostra cena a due. Invece di rovinare tutto e cominciare con la serie infinita di “che hai fatto?” “è successo qualcosa?”, restate calme e non impazzite cercando di riportare a forza tutta l’attenzione sul vostro programma o mandandolo all’aria all’istante. Stategli vicino, in silenzio, cominciate a servire la cena… non può andare tutto perfettamente secondo i vostri schemi, ma magari sarà ancora più bello. Per entrambi!

5) ASCOLTATELO PRIMA DI DIRE CHE AVETE RAGIONE!

Magari hai ragione davvero tu, non ne ho dubbi, ma se non lo fai nemmeno parlare sembrerai soltanto una pazza stremata dal lavoro e dagli impegni familiari che sbraita e aggredisce. Diventerai immediatamente la strega, la coinquilina tremenda, la moglie che ripete solo #horagioneio #tunoncapisciniente Allora respira, fai una piccola preghiera e ascoltalo. La discussione cambierà immediatamente. Coraggio!

6) CHIEDETE SCUSA

Se avete sbagliato, vi siete comportate da vere antipatiche o peggio… chiedete scusa. Va bene scriverlo su un post-it da lasciare in cucina, va bene inviare un messaggio. Ma dirlo, guardando l’altro negli occhi, è un’altra cosa: “Perdonami amore, sono stata insopportabile”. Se non lo facciamo noi per prime come possiamo pretendere che loro facciano lo stesso con noi?

7) QUANDO STATE INSIEME… VIA I TELEFONI

Non si può ascoltare l’altro che racconta la sua giornata se il telefono vibra o squilla continuamente. “Scusa amore, sono le notifiche di facebook”, “Mi dispiace, sono le mail del lavoro”, “Aspetta un attimo che non ti seguo, il gruppo delle mamme vuole organizzare un’uscita la prossima settimana”. No. Basta. Che rottura! Via i telefoni! Se non volete spegnerli, lasciateli almeno nell’altra stanza! Dimenticateli! Sconnettervi farà bene al vostro matrimonio e anche a voi!

8) BACIATEVI DI PIÙ

Riscoprite la bellezza del bacio! La mattina prima di salutarvi, la sera una volta rincasati! Mentre guardate insieme la tv! Chissenefrega se perdete qualche scena del film! Quando eravate fidanzati pagavate il biglietto solo per baciarvi accoccolati nelle ultime file della sala del cinema! Baciatevi per rimanere amanti anche oggi che siete sposi!

9) LAMENTATI DI MENO

Spesso mio marito mi dice: “non sembri mai contenta!”, io rispondo “perché dici così?” ma in fondo conosco il perché e so che ha ragione. Perché mi lamento. Proprio oggi abbiamo pubblicato un articolo che racconta del cartello apparso da qualche giorno sulla porta della camera del Papa a Santa Marta. Indovinate cosa dice? «Vietato lamentarsi. I trasgressori sono soggetti da una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell’umore e della capacità di risolvere i problemi. La sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini. Per diventare il meglio di sé bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi: smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita». Capito?
10) SIATE GRATE DEL PRESENTE
Oggi abbiamo questo, bene! Godiamocelo! E invece no… noi donne spesso cominciamo a dire “Se avessimo più tempo”, “Se ci fossero più soldi!”, “Se potessimo andare anche noi in vacanza come fanno i nostri amici!”. Che noia! Qualche volta la santa giaculatoria “chissenefrega!” è risolutiva! Riscopriamo il senso della gratitudine, prendiamo coscienza che tutto ciò che abbiamo è dono, immenso, immeritato, bello! Ringraziamo per nostro marito che è tornato prima dal lavoro, per i nostri figli che giocano in salotto, per la suocera che ci ha mandato la cena pronta proprio oggi che il frigo era vuoto, per l’amica che è passata a trovarci ma nel frattempo ci ha piegato i panni! Smettiamola di preoccuparci per il futuro! Piantiamola di essere gelose per quello che crediamo di non avere! Se vogliamo possedere ci sentiremo sempre povere, se vogliamo amare e accogliere sempre ricche!

Fonte:Silvia Lucchetti | Aleteia.org

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