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Premio Siena Award alla fotografia di un rifugiato siriano che tiene in braccio suo figlio

 

Il Premio Internazionale Siena di Fotografia 2021 va all’immagine di un uomo mutilato con il suo bambino nato senza gambe

I Siena International Photo Awards (@sienawards) lanciano ogni anno un premio internazionale di fotografia. Quest’anno la vittoria è andata alla foto “Difficoltà di vita”.

La foto illustra il momento in cui un rifugiato siriano, proveniente dalla città di Ghouta, abbraccia suo figlio. L’adulto ha una gamba mutilata a causa di una bomba scoppiata mentre passeggiava in un bazar a Idlib, in Siria. Il piccolo non ha le estremità né superiori né inferiori perché è nato con una malattia congenita, la tetra-amelia, un disturbo provocato dai farmaci dopo che la madre si era ammalata per colpa di un gas nervino sprigionato durante la guerra in Siria.

Grazie a Mehmet Aslan conosciamo la storia di questa famiglia, i nomi. Il padre è Munzyr, la madre Zeynep e il piccolo è Mustafa. Sappiamo che sono rifugiati in Turchia.

Dopo aver visto la fotografia, non si può dire altro che “Ma di cosa mi lamento io?” Vedere la sofferenza altrui è il suono di un allarme che risveglia e pone tutti, ma soprattutto un cristiano, di fronte alla realtà delle cose.

L’immagine premiata vuole richiamare l’attenzione su questa cruda realtà, e ci esorta a lavorare per la pace. Siamo nella Settimana del Disarmo, e questa fotografia è un’argomentazione per parlare di noi stessi, di come vogliamo sia il nostro futuro, perché nessuno è al sicuro da una possibile guerra.

 Ghouta è il luogo in cui nel 2013 si è verificato il più grande attacco chimico del XXI secolo e il più grave della storia dalla II Guerra Mondiale.

L’abbraccio di Munzir a suo figlio dà però speranza. Quando ci sono amore, famiglia e cure, c’è futuro. È questa la civiltà per la quale dobbiamo lavorare.

In futuro Mustafa avrà bisogno di protesi elettroniche per muoversi, ma in Turchia non sono disponibili. Sua madre, però, ha spiegato che grazie alla fotografia premiata è possibile che si trovi qualcuno disposto ad aiutarli.

Per una vita migliore

Venendo a conoscenza del premio il 23 ottobre, Zeynep ha commentato al quotidianoThe Washington Post: “L’immagine è arrivata in tutto il mondo. Abbiamo provato per anni a far sì che qualcuno ascoltasse la nostra voce per aiutarci. Daremmo qualsiasi cosa per donargli una vita migliore”.

È stata l’agenzia turca Anadolu a distribuire l’immagine. Hakan Copur, responsabile dell’ufficio dell’agenzia a Washington, ha twittato: “Solo una foto dice tutto su quello che è accaduto in Siria”.

Bisogna ringraziare la città di Siena, che con il suo festival di fotografia contribuisce alla solidarietà e a premiare i migliori fotografi di tutto il mondo. Fino al 5 dicembre, a Siena avranno luogo esposizioni, conferenze e dibattiti al riguardo.

Fonte: Mehmet Aslan | Aleteia.org

 

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