Alessio, Emilio e Stefano: sono questi i nomi dei tre giovani seminaristi che oggi (8 gennaio) pomeriggio il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti ordinerà diaconi. Il diaconato, come è noto, rappresenta il primo livello del sacramento dell’Ordine, e prepara direttamente al sacerdozio, che i tre giovani, a Dio piacendo, potranno ricevere già nel corso di quest’anno. Tre nuove ordinazioni rappresentano una grazie importante per una diocesi che, come molte nell’Europa di oggi, soffre per la crescente mancanza di sacerdoti, molti dei quali hanno ormai un’età avanzata. Proprio oggi, come diciamo in altra parte della pagina, un sacerdote molto conosciuto e stimato, a Sarzana, lascia la parrocchia alla bella età di ottantacinque anni. E i possibili sostituti sono in numero sempre ridotto. Proprio per questo l’evento di oggi ha una dimensione importante, all’inizio di un nuovo anno civile nel corso del quale, in diocesi, ci sarà anche un altro straordinario evento di grazia, la beatificazione della serva di Dio Itala Mela. Di qui l’invito, rivolto a tutti i fedeli, a partecipare alla celebrazione odierna, che il vescovo presiederà nella cattedrale di Cristo Re, alla Spezia, a partire dalle 15.30. I tre ordinandi saranno accompagnati all’altare dai parroci delle loro parrocchie di origine, rispettivamente don Federico Paganini di San Francesco di Lerici per Alessio Batti, don Sergio Lanzola di San Pietro apostolo a Mazzetta per Emilio Valle e monsignor Piero Barbieri di Santa Maria Assunta di Sarzana per Stefano Ricci. A “presentarli” al vescovo sarà invece il rettore del Seminario don Franco Pagano. Ma come avviene, in tempi di forte secolarizzazione come quelli che stiamo vivendo in occidente, che un giovane spezzino di oggi si avvicini alla Chiesa e scelga di consacrarsi al Signore per tutta la vita ? Lo abbiamo chiesto ai tre ordinandi, insieme a un breve richiamo del loro percorso di studio. «Sono nato alla Spezia nel 1981 e ho studiato al liceo classico Lorenzo Costa – ci ha risposto Alessio Batti –. In seguito ho studiato giurisprudenza e ho lavorato in proprio per alcuni anni. A trent’anni, poi, ho deciso di entrare in seminario». Emilio Valle, a sua volta, ci ricorda che di essere nato alla Spezia nel 1978 e di aver svolto per alcuni anni la professione di geometra. Anche nel suo caso, dunque, la vocazione passa attraverso esperienze precedenti e diverse di vita e di lavoro. «Nel 2008, con altri giovani della mia parrocchia – aggiunge – ho partecipato alla Giornata mondiale della gioventù in Australia, a Sydney, e lì è iniziato il mio cammino di discernimento. Nell’agosto 2009 andai a Medjugorje, al festival dei giovani, e lì si fece sentire con più forza la chiamata che era già dentro di me. Devo dire che in questo cammino il Signore mi ha guidato, oltre che con i diversi padri spirituali che si sono succeduti, anche tramite diverse persone sia laiche sia consacrate». Dei tre nuovi diaconi, il più giovane è Stefano Ricci, sarzanese, che ha ventiquattro anni, e che non ha avuto precedenti esperienze lavorative: «E’ all’età di diciannove anni – ci dice infatti – che sono entrato in Seminario. Mi ero da poco diplomato al liceo scientifico tecnologico della Spezia». Dopo l’ordinazione odierna, oltre a completare gli studi, i tre giovani continueranno a prestare servizio pastorale presso le parrocchie alle quali da ultimo sono stati assegnati dal vescovo: rispettivamente le parrocchie di San Lazzaro di Sarzana e di San Pietro a Luni mare per Alessio, del Sacro Cuore di Molicciara, in comune di Castelnuovo Magra, per Emilio e di San Paolo alla Pianta, nel comune della Spezia, per Stefano. Anche da queste parrocchie, oltre che da quelle di origine, molte persone verranno oggi pomeriggio a pregare con loro e a festeggiarli dopo l’ordinazione in cattedrale, alla Spezia. Ma, insieme ai familiari, ci saranno anche molti altri amici e semplici fedeli. La successiva ordinazione sacerdotale, secondo le regole della Chiesa, non potrà avvenire prima che siano trascorsi sei mesi da quella diaconale. Da parte nostra, desideriamo esprimere ai tre ordinandi, anche a nome dei lettori, le più vive felicitazioni e i migliori auguri di un fecondo ministero pastorale.
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