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Cattolici e ortodossi: l’ABC delle differenze e dei punti in comune
— 12 Febbraio 2016— pubblicato da Redazione. —
Perché l’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill è storico? Risponde Manuel Nin, nuovo Esarca Apostolico di Grecia per i fedeli di rito bizantino
Per la prima volta nella Storia si incontreranno un Papa della Chiesa cattolica e un Patriarca della Chiesa ortodossa russa. Dopo un’antichissima divisone, Papa Francesco e il patriarca di Mosca Cirillo si incontreranno venerdì 12 febbraio a Cuba, durante la visita che il Pontefice farà prima di andare in Messico.
Per analizzare le prime conseguenze di questo evento, Aleteia ha intervistato padre Manuel Nin, benedettino spagnolo cattolico di rito orientale.
“I risultati si vedranno nei prossimi mesi, o forse anni. Ma più che ‘profetizzare’ ciò che potrebbe accadere, è preferibile rimanere nella straordinarietà di questo presente, che mette enfasi sull’importanza di un incontro fraterno“, ha detto.
Il luogo – Entrambi i leader si troveranno in un viaggio in America Latina, non è un incontro improvvisato. E accadrà fuori dell’Europa, epicentro dello scisma del 1054. Lontano dalle sedi ufficiali delle due chiese: Città del Vaticano e Mosca.
“Si è cercata una coincidenza cronologica dei due viaggi in America Latina. Poi si è trovato il punto di incontro, soprattutto per quanto riguarda il ‘campo neutro’ in cui i due possono incontrarsi e parlare”, ha detto padre Nin, che Francesco ha recentemente nominato Esarca Apostolico di Grecia per i fedeli di rito bizantino.
All’aeroporto internazionale José Martí dell’Avana è stata firmata una dichiarazione congiunta tra i primati delle due Chiese cristiane che non sono ancora in piena comunione, aprendo a un possibile nuovo cammino di riconciliazione.
La Chiesa ortodossa russa ha – per numero di fedeli – una notevole influenza nel cristianesimo orientale, contando quasi 165 milioni dei 250 milioni di cristiani ortodossi in tutto il mondo.
Che cosa c’è in gioco? “Vorrei sottolineare l’unità, che è in effetti ciò a cui dovrebbero tendere tutti i cristiani”, ha detto il sacerdote, dal 1999 rettore del Pontificio Collegio Greco di Roma.
Dal punto di vista della fede questo incontro è importante anche per chi è credente (mediante il battesimo): “La cosa importante è che i cristiani – che per mille anni hanno avuto queste divisioni, queste incomprensioni, o a volte ignoranza reciproca – cerchino di ricostruire la piena comunione tramite il Vangelo, tramite la parola di Gesù; è evidente che quando Gesù prega il Padre nel Vangelo di Giovanni, lo fa affinché tutti siano uno”, ha detto.
Sia il sogno di Giovanni Paolo II che gli sforzi silenziosi di Benedetto XVI (che aveva anche conosciuto Kirill, prima che fosse patriarca) sono segmenti della strada che porta alla conquista ecumenica che Papa Bergoglio è riuscito a custodire.
“È un incontro più che positivo, che per molteplici ragioni non era stato possibile realizzare nei decenni precedenti”, ha osservato Nin.
Ma perché è stato più complicato l’incontro con Kirill – Patriarca di Mosca e di tutta la Russia – che con il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I?
“Ogni Chiesa ortodossa è una chiesa autocefala, quindi, indipendente. E la via del dialogo, dell’incontro e della relazione con le altre Chiese cristiane ha un suo ritmo”, ha detto il professore di teologie orientali in diverse università pontificie e istituti romani.
È evidente che l’incontro fraterno tra il Papa e il Patriarca di Costantinopoli è stato più veloce rispetto a quello con la Chiesa di Mosca.
Sul volo verso Roma, di ritorno da Ankara, Francesco aveva dichiarato che, a causa della guerra in Ucraina, “il povero (Kirill) ha molti problemi e l’incontro con il Papa è passato in secondo piano. Ma entrambi vogliamo incontrarci e andiamo verso questo obiettivo”.
Nella sua analisi, Nin conferma che si tratta di un “incontro storico in quanto tra due chiese che non sono in piena comunione. Non ci sono stati altri momenti di incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca”.
Quindi, si tratta di una nuova fase nelle relazioni tra cattolici e ortodossi, che inizia a prendere forma dopo anni di conversazioni riservate.
L’esperto ha infatti confermato che nel corso degli ultimi anni vi sono stati incontri personali tra alcuni cardinali e dei metropoliti russi.
“Ma questo evento presente è importante perché sono i due capi delle chiese ad incontrarsi. Questo di per sé è molto positivo, e certamente porterà ad una più profonda comprensione di ciascuna delle due Chiese e alla fratellanza nelle comunità cristiane, che è la cosa più importante”, ha osservato.
Nin mette enfasi sugli aspetti più positivi dell’incontro – nonostante le differenze teologiche, a partire dalle discussioni a causa del “primato del Successore di Pietro“.
“Le Chiese ortodosse riconoscono un primato d’onore come servizio e non come giurisdizione del Papa. La questione del primato è presente anche nelle attuali discussioni delle commissioni teologiche“.
“Più che di ostacoli parlerei di secoli di separazione. Non possiamo quindi far finta che secoli di divisione si possano risolvere in due giorni“, ha detto Nin.
Il Papa ha dato un segnale al mondo: di ritorno dal suo viaggio in Turchia, nel mese di novembre 2014, ha riferito la reciproca volontà di organizzare un incontro con il patriarca Kirill: “Gliel’ho fatto sapere e anche lui è d’accordo, c’è il desiderio di incontrarsi. Gli ho detto: ‘Andrò dove vuoi tu. Mi chiami e io vado’. E anche lui ha lo stesso desiderio”.
Un gesto a cui ora il Papa ha dato seguito anche tra i fedeli in piazza, a cominciare dal messaggio dell’ultimo Angelus del 7 febbraio, quando ha pregato per il prossimo incontro con “il fratello Kirill”.
Ha così ringraziato le persone per il loro impegno ad accompagnarlo con la preghiera ecumenica all’incontro ecumenico che si terrà all’Avana venerdì.
L’ABC delle differenze e dei punti in comune tra cattolici e ortodossi.
A destra, il capo dei cattolici, Papa Francisco. 79 anni, nato in Argentina. I cattolici nel mondo sono circa 1 miliardo e 200 milioni / A sinistra, il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca di Mosca Kirill. 69 anni, nato in Russia. Ogni chiesa ortodossa è indipendente e ha un capo. Gli ortodossi sono circa 250 milioni in tutto il mondo (sono 165 milioni i fedeli della Chiesa ortodossa russa).
Cose in comune tra cattolici e ortodossi
1. Madonna
Devozione condivisa
I cattolici hanno una forte devozione per la Vergine, che considerano Madre di Dio e Madre della Chiesa. Anche gli ortodossi sono devoti a Maria: ad essa si ispirano molte feste e celebrazioni. Ci sono diverse sensibilità in merito ad alcuni dettagli dell’immagine di Maria e agli eventi che ruotano attorno al suo ruolo.
2. Pasqua
Evento chiave della fede
Nella vita del cattolico, l’evento pasquale (la passione, la morte e la resurrezione del Cristo) ha uno spazio fondamentale. Per questo motivo la messa è la più importante celebrazione della Chiesa e ricorda la Pasqua ai fedeli. La Divina Liturgia ortodossa ha come suo
centro la consacrazione del pane e del vino e la comunione con Cristo.
3. Santi
Devozione comune
I cattolici e gli ortodossi condividono la devozione per i santi come testimoni della fede in Dio. È tuttavia differente la causa per cui una persona possa essere proclamata ufficialmente ‘beata’ o ‘santa’.
4. Trinità
Un mistero
Quello della Trinità è un mistero alla base della dottrina condivisa. Sia i cattolici che gli ortodossi credono in un solo Dio in tre persone distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo. Ci sono tuttavia differenze sul ruolo che hanno le “Persone della Santa Trinità”. A tal proposito ricordiamo il “Filioque”, l’ostacolo dottrinale che è stato una delle cause della divisione definitiva (lo Scisma) avvenuta nel 1054.
5. Sacramenti
Sette, celebrati in modo distinto
Le confessioni cattoliche e ortodosse fanno riferimento ai sette sacramenti, cosa che le altre confessioni cristiane non fanno: Battesimo, Cresima, Eucaristia (comunione) Riconciliazione (confessione), Unzione degli infermi, Ordine sacro (sacerdozio), Matrimonio. La Chiesa ortodossa ha mantenuto la tradizione dei primi secoli relativamente ai sacramenti di iniziazione cristiana: Battesimo, Cresima ed Eucaristia vengono dati insieme e in questo ordine.
Differenze tra cattolici e ortodossi
1. Maria
L’immacolata concezione di Maria
Ortodossi e cattolici credono nell’Assunzione in cielo della Vergine Maria, sia nel corpo e nello spirito. Tuttavia gli ortodossi non considerano l’Assunzione un dogma. La teologia ortodossa sostiene che l’Assunzione di Maria sia dovuta alla sua maternità divina e a causa della resurrezione di Cristo. Al contrario, nel 1950, Papa Pio XII ha definito ‘dogma di fede’ l’Assunzione, mettendola in relazione all’Immacolata concezione.
2. Il Papa
Il ruolo del Vescovo di Roma
Per i cattolici il Papa è il vicario di Cristo, successore di Pietro nel governo della Chiesa cattolica, e in quanto “Vescovo di Roma” presiede – nella carità – tutte le Chiese del mondo.
Per gli ortodossi il Papa è solo “Vescovo di Roma”: la sua autorità non è superiore a quella degli altri vescovi e patriarchi. Gli ortodossi inoltre non accettano il dogma dell’infallibilità papale, definita come tale dal Concilio Ecumenico Vaticano I nel 1870.
3. Celibato
La Chiesa ortodossa ammette il sacerdozio a chi è sposato, ma non concede il matrimonio dopo l’ordinazione. Per i cattolici, invece, vige il celibato, ad eccezione dei sacerdoti di rito orientale.
4. La clausola Filioque
Un ostacolo teologico
“Sono scettico. Lavorano bene, i teologi, ma ricordo quello che si diceva che avesse detto Atenagora a Paolo VI: ‘Noi andiamo avanti da soli e mettiamo tutti i teologi in un’isola’.”, ha detto Papa Francesco sul volo che dalla Turchia l’avrebbe riportato a Roma, il 30 novembre 2014. In realtà il Filioque, parola di origine latina (significa “e il Figlio”) è parte del credo cattolico, in cui si afferma che il Figlio è generato dal Padre e che lo Spirito Santo “proviene dal Padre e dal Figlio”. Il Filioque nasce nel 589, in risposta all’eresia dell’arianesimo che negava la divinità di Cristo. Gli ortodossi non accettarono questa clausola e ora seguono il credo del Concilio di Costantinopoli (381) riaffermato dal Concilio di Efeso (431).
5. Il calendario
Gregoriano e Giuliano
La Chiesa cattolica usa dal 1582 il calendario Gregoriano (introdotto dal Papa Gregorio XIII che ha corretto il calendario Giuliano) per stabilire i giorni di festa. Esiste quindi una differenza di data nelle principali feste di cattolici e ortodossi (Natale, Epifania e Pasqua).
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