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Gender e “buona scuola”: no del Comitato Famiglia Educazione e Libertà

In linea con quanto abbiamo già detto qui e qui, a proposito dell’indottrinamento all’ideologia gender cui sono esposti i nostri ragazzi, pubblichiamo il

COMUNICATO DEL COMITATO FAMIGLIA EDUCAZIONE LIBERTA’

Il messaggio del 20 giugno è chiaro : “No alla legge Cirinnà” . “No all’educazione di genere nella scuola”.

In merito all’educazione di genere, il punto 16 del maxiemendamento recita:

“Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013.

Si osserva che non è sufficiente sostituire la parola “generi” con la parola “sessi”, ma bisogna eliminare i riferimenti al DL93/2013 e alla legge 119/2013 (entrambi, machiavellicamente inseriti , prima nell’ art.2 comma 12 del DDL2994, attraverso l’emendamento Martelli, ora nell’art.16 del maxiemendamento,) che introducono l’educazione di genere nella “buona scuola” attraverso il “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”.

Chiediamo ai Senatori che condividono le nostre preoccupazioni, di continuare ad opporsi a questo surrettizio inserimento dell’educazione di genere nella riforma della scuola, (voluta e avviata, con ben altri obiettivi, fatti anche oggetto di una consultazione popolare), senza cedere a logiche di compromesso.

Salvare la famiglia è la priorità, anche a costo di una crisi di Governo. E l’Italia si confermerebbe felice anomalia, in Europa quale esempio di una nobile volontà di riscatto dalle lobby pansessualiste e omosessualiste del pensiero unico della governance mondiale.

Chiediamo al Comitato parlamentare per la famiglia (Roccella, Sacconi, Quagliariello, Giovanardi, Formigoni, Pagano, Binetti, Lupi, Marinello, Calabrò, Buttiglione, Palmieri, Malan, Gigli… ) di assumere questo compito storico e di dare voce in Parlamento, alle famiglie e al popolo che in Piazza San Giovanni hanno dato esempio di un profondo e ammirevole senso responsabilità civica per il bene della famiglia e della società tutta.

Per il Comitato Famiglia Educazione Libertà
Marco Dipilato – segretario (cell.335 7710632)
Giuseppe Zola – presidente ( cell. 335 5444817)

Fonte:

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