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Libertà in preda alla violenza smaccata dell’islam e subdola del laicismo

Condanno in modo netto e deciso l’orrenda strage commessa a Parigi per mano di due integralisti islamici. E sottolineo “integralisti”, non fanatici, perché di fatto aderiscono integralmente a quanto richiesto dalla loro “religione” attraverso il Corano e per mezzo dell’esempio dato loro dallo stesso Maometto durante la sua vita (e questo basterebbe, senza addentrarsi in altri testi di riferimento, per i musulmani, che renderebbero ancora peggiore il quadro).
Anche Gesù Cristo ha – di fatto – chiesto di aderire integralmente al Suo esempio, ma un cristiano cattolico che fosse davvero radicale non potrebbe mai arrivare ad atti orrendi come questo, perché è il Signore stesso che gli chiede di amare anche il proprio nemico. Se non fosse stato così, i fumettisti dissacratori di Charlie Hebdo, considerate certe vergognose vignette blasfeme che sono andate contro quanto di più sacro c’è anche per i cristiani (vedere l’immagine che accompagna questo post), avrebbero forse avuto anche tanti altri nemici da cui pararsi le spalle.

E invece il pericolo vero e concreto viene da una “religione” che predispone a condannare a morte per molto meno di una vignetta palesemente blasfema: lo dimostrano in modo innegabile anche le condanne che pendono sul capo di persone come – per esempio – Magdi Allam, minacciato di morte già anni prima di convertirsi al cristianesimo.
Sono sinceramente addolorato per quelle persone assassinate nella sede di Charlie Hebdo, perché hanno pagato in modo atroce per la “libertà d’espressione” che è sacrosanta(!), ma di cui ormai troppo spesso si abusa, finendo per commettere una vera e propria violenza contro l’obiettivo di turno, il quale non può nemmeno contestare a parole, o silenziosamente in mezzo a una piazza, senza (ben che vada) esser deriso e tacciato di essere uno spregevole oscurantista da parte di ormai troppi “integralisti” laici.
Penso quindi si possa tranquillamente affermare che il mondo sia al momento stretto tra due grandi minacce: da una parte c’è la violenza smaccata insita nell’islam e dall’altra c’è quella subdola, ma non meno pericolosa, del laicismo.
E il peggio è che – diabolicamente – queste due minacce si autoalimentano e si “autopropagandano”, annullando tutto quello che non c’entra con loro, tra cui – ai primi posti – figura sicuramente il Messaggio di Gesù Cristo, soprattutto se portato da persone ancora fedeli alla tradizione autentica della Chiesa Cattolica.

Pensiero finale

A chi è cristiano, soprattutto se cattolico, penso quindi non resti altro che:
1) consolidare la propria fede, possibilmente impegnandosi a riscoprire (in mezzo al caos indotto, purtroppo, anche da tanti “ministri” della Chiesa) le proprie radici autentiche;
2) pregare, soprattutto per la propria e altrui conversione;
3) evangelizzare;
4) dare ma allo stesso tempo chiedere umilmente rispetto ai propri oppositori;
5) difendere la Verità di Cristo dalle distorsioni del mondo, possibilmente in modo chiaro e netto.

Paolo Coveri  (Je ne suis pas Charlie / Io non sono Charlie)

Fonte: Charlie Hebdo – Una disquisizione | Sulla strada di Emmaus

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