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TORINO – La sindaca fa slittare l’incontro per le paritarie: speriamo che ci ripensi

La sindaca fa slittare l’incontro a lunedì. Parla la vice di Piero Fassino, Elide Tisi, oggi all’opposizione: le paritarie non sono una scelta d’élite, con noi nessuna riduzione:

Consiglio comunale siede anche Elide Tisi, già vicesindaco e assessore al welfare della Giunta precedente guidata da Piero Fassino: «Anche per noi non era semplice comporre gli equilibri di bilancio – racconta – perché i Comuni hanno sempre meno risorse ed è difficile riuscire a soddisfare tutte le esigenze. Quando eravamo al governo della città non sono mancate discussioni sui contributi da assegnare alle scuole paritarie, ma ci siamo impegnati a mantenerli

 

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha fatto slittare a lunedì prossimo l’incontro previsto per ieri con i rappresentanti della Fism, la Federazione italiana scuole materne. «Non mi è possibile essere presente» è la motivazione addotta dalla prima cittadina. Il confronto, programmato all’indomani del varo del Bilancio previsionale da parte della Giunta, avrebbe permesso finalmente di discutere del taglio del 25% ai contributi per le scuole materne paritarie della città, con il passaggio dai 3 milioni dell’anno scorso a 2 milioni e 250mila euro. Sarebbe anche stata l’occasione per consegnare la lettera aperta che i gestori e le coordinatrici dei 57 istituti coinvolti avevano firmato sabato scorso per chiedere alla sindaca di stanziare in bilancio per l’anno 2017 un contributo non inferiore a quello degli anni precedenti: «Il taglio del 25% disattende l’impegno previsto dalla convenzione e tale riduzione comporterà necessariamente un incremento della retta annuale a carico delle famiglie pari a circa 130 euro, facendo venire meno la secolare funzione popolare delle scuole dell’infanzia». Il Bilancio è ancora in fase di analisi e tra pochi giorni se ne discuterà anche in Consiglio. La Fism si è detta pronta a seguire con una vera e propria ‘veglia’ tutte le fasi del dibattimento per manifestare le proprie difficoltà e anche le tre forze politiche di opposizione, in una nota congiunta, avevano dichiarato la propria contrarietà per i tagli «non lineari che generano nei fatti una discriminazione tra bambini».

Nei banchi della minoranza del Pd in costanti, pur con tutte le difficoltà. Alla fine, si è sempre trovato il modo di evitare tagli tanto drastici e di mantenere anche le agevolazioni Tari». La motivazione è semplice: «Ha sempre prevalso l’opinione che le scuole paritarie rappresentassero una risorsa importante per le famiglie torinesi, un servizio che a volte è complementare rispetto a quello pubblico». La sindaca, però, ha più volte ribadito che al bilancio mancano i 61 milioni di euro previsti dal Fondo perequativo Ici-Imu, che lo Stato non intende erogare: «Sarò ben felice se arriveranno altre risorse per la città, ma questa vicenda va ancora approfondita e non può essere usata come pretesto per scaricare su altri le proprie responsabilità». L’invito alla Giunta da parte dell’ex vicesindaco è dunque quello di «conoscere meglio l’attività delle scuole paritarie in un’ottica di sussidiarietà che deve essere applicata soprattutto in questo ambito, dove il servizio pubblico non sarebbe sufficiente a fornire una risposta alle esigenze di tutte le famiglie». Torino ha uno storico sistema educativo integrato, basato su una grande collaborazione tra molti soggetti. Perdere questo modello sarebbe una sconfitta per tutti: «La città – conclude Tisi – ha nel suo dna un forte senso di partecipazione soprattutto nell’ambito sociale, con la presenza di un fondamentale livello sussidiario. Auspico che questo tipo di relazioni virtuose vengano consolidate non solo in teoria, ma con lo stanziamento concreto di risorse. Le scuole paritarie non sono affatto d’elite, ma spesso curano molte fragilità. Il bilancio è ancora in

 

 

 

 

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