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The Sun: «Sabato a Roma per cantare la bellezza della vita»

La bellezza della vita si esprime anche attraverso la musica. Come annunciato nei giorni scorsi, la manifestazione “Scegliamo la Vita” di sabato 21 maggio – dopo la partenza da piazza della Repubblica alle ore 14 – vedrà sul palco di piazza San Giovanni in Laterano (dove il corteo si concluderà) l’attesa esibizione della rock band The Sun. Gli artisti veneti eseguiranno Un buon motivo per vivere, che è stato scelto come ’inno della manifestazione e buon parte del loro repertorio rock. Per l’occasione, Pro Vita & Famiglia ha contattato Francesco Lorenzi, fondatore e frontman dei The Sun, che ha espresso tutto il suo entusiasmo per l’evento di sabato, in cui la passione artistica e i valori si incontreranno in un connubio da non sottovalutare.

Francesco, come è nata la vostra partecipazione a “Scegliamo la Vita”?

«Tutto è nato nel modo più bello e più autentico che si potesse immaginare, in uno spirito di comunione. Qualche mese fa Maria Rachele Ruiu mi aveva contattato, perché era rimasta molto colpita dal nostro brano Un buon motivo per vivere, uscito come singolo un anno e mezzo fa. Lei non conosceva ancora questa canzone ma, una volta ascoltata, mi ha detto: “Saremmo felicissimi se questo potesse diventare l’inno della manifestazione e della marcia!”. Ovviamente la cosa mi ha fatto immenso piacere, perché da tanti anni, ci muoviamo con grande attenzione rispetto agli argomenti della difesa o della promozione della vita. È quindi un connubio che è venuto fuori nella maniera più bella: una canzone che esprime dei valori e che li canta in modo semplice e diretto. È quello che dovrebbe fare la musica. Ci sono tanti modi di comunicare e la musica può essere molto utile, nel momento in cui viene messa a servizio della verità e del bene».

Anche le altre canzoni in scaletta saranno “a tema”, nello spirito della manifestazione?

«Assolutamente sì, in generale, la discografia dei The Sun ha una forte attenzione al valore della vita e alla dignità dell’essere umano, in senso ampio. Chiaramente, noi abbiamo abbracciato un cammino di fede forte, fondamentale nelle nostre storie personali, però è anche necessario ribadire che, già attraverso la ragione si può sviluppare una consapevolezza e un’attenzione rispetto ai temi della vita. Le canzoni che eseguiremo sabato, quindi, intercettano il sentire di tutti coloro che camminano in una direzione di promozione della vita e della persona umana».

Cosa significa essere un gruppo rock e coltivare certi valori, così “scomodi” per l’establishment musicale?

«A differenza del passato, al giorno d’oggi, le canzoni e gli artisti con maggiori riscontri di pubblico sono funzionali al potere. A riguardo, c’è uno studio fatto dalla giornalista Enrica Perucchietti che conferma questa tendenza negli ultimi dieci anni. Quasi mai si trova un artista che contraddice ciò che vuole il sistema mediatico del circuito internazionale. In passato, in particolare negli anni ’60 e ’70 – ma ancora negli ’80 e ’90 – era molto più frequente che un artista svolgesse un ruolo di denuncia, ponendo all’attenzione quello su cui la politica tendeva a tacere. Oggi tutto questo non avviene più. Sono pochi gli artisti liberi, che cantano la bellezza, l’amore per la Verità e la ricerca del bene. Coloro che lo fanno, si ritrovano davanti porte chiuse e problemi d’ogni genere. Certo, arrivo a comprendere gli artisti che smettono di servire il loro ruolo con nobiltà, perché, a un certo momento, devono “campare”. Posso però dire, a nome mio e di altri colleghi che ancora lo fanno, che è una battaglia che dà senso alla vita. Per noi è assolutamente logico e normale che sia così».

La manifestazione di sabato prossimo andrà oltre la mera condanna dell’aborto o dell’eutanasia, proponendosi come un autentico “sì” alla vita in tutte le sue espressioni. Condividete questo approccio propositivo?

«Lo condividiamo pienamente, tra l’altro ne parlavamo proprio con Jacopo Coghe venerdì scorso, quando abbiamo suonato a Roma al Teatro Orione. Questo approccio caratterizza anche la nostra discografia e il nostro impegno per comunicare in modo propositivo i nostri valori. La condanna la lasciamo ad altri, noi siamo per la promozione e la difesa dei principi. Credo sia fondamentale, dato che si assiste a una sempre più forte polarizzazione delle posizioni, con il rischio di alimentare uno scontro. In passato, abbiamo fatto parte di quel giro culturale che sostiene l’aborto, quindi comprendiamo – ma non condividiamo – il loro punto di vista. Comprendiamo anche che soltanto attraverso un’esperienza umana di promozione e di cammino, accompagnati dalla bellezza, si può sviluppare la consapevolezza di quale miracolo sia la vita. Ci entusiasma allora proprio il fatto di poter cantare sabato prossimo la bellezza della vita, anche nelle difficoltà e negli imprevisti più gravi. Anche in queste circostanze, la vita ha un valore immenso. Da questo punto di vista, lanciare questa manifestazione è stata un’ottima intuizione. È la bellezza che ha la forza attrattiva e ogni essere umano, anche tra grandi difficoltà, cerca a suo modo la bellezza e il suo significato profondo».

Fonte: Luca Marcolivio | ProVitaeFamiglia.it

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