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Tutto il mondo si sta mobilitando: condanna ferma e compassione per le vittime

NIGERIA –

Tempi duri per la Nigeria, continuano le rappresaglie di Boko Haram, che nella lingua locale hausa significa «l’educazione occidentale è peccato». Dopo l’uccisione 29 studenti tra gli 11 e i 18 anni nel Federal Government College di Buni Yadi, nello Stato settentrionale di Yobe, a febbraio, l’attentato degli autobus ad Abuja il 14 aprile , il rapimento delle studentesse a Chibok il 15 aprile, è stata la volta dell’attacco incendiario alla cittadina di Gamboru Ngala. E secondo le previsioni di Stanley Ukeni, analista geopolitico e attivista vicino all’attuale governo nigeriano, non è finita qui. I tempi saranno sempre più duri fino alle elezioni del prossimo anno presumibilmente tra le più calde della storia nigeriana da quando sono finiti i regimi militari.

Cresce intanto la mobilitazione internazionale per la liberazione delle studentesse. Il presidente degli Stati Uniti, Barack .

Obama, ha annunciato l’invio di esperti americani, mentre il presidente francese François Hollande ha assicurato che il suo paese “farà di tutto per aiutare la Nigeria a fermare questo gruppo e a ritrovare gli ostaggi”.il primo ministro britannico David Cameron ha definito “Un atto di pura malvagità” il rapimento delle liceali ribadendo che Londra ha già offerto la sua collaborazione.
Un semplice hashtag “bring back our girl” ridateci le nostre ragazze, lanciato da un avvocato nigeriano per mobilitare l’opinioni pubblica il 23 aprile è stato rilanciato 8 milioni di volte.

Per saperne di più:
Nigeria, mobilitazione contro Boko Haram – Avvenire

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