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Il dramma di Alberto: si sveglia dal coma e chiede della fidanzata morta nella sua auto

Nessuno ha avuto il coraggio di dirgli la verità. Il 19enne veneto la scorsa settimana ha avuto un incidente stradale con la sua ragazza, Giulia: lui è rimasto ferito ma salvo, lei è deceduta a causa delle ferite riportate. Il padre: non criminalizzate mio figlio

Alberto Antonello, il 19enne di Castelfranco Veneto che guidava la Mercedes che venerdì scorso è uscita di strada lungo la Treviso Mare a Musile di Piave, lunedì 4 novembre ha riaperto gli occhi grazie alla procedura di risveglio dal coma farmacologico adottata dai medici dopo quel terribile incidente nel quale è morta la fidanzata Giulia Zandarin, 18 anni.

Alberto, appena risvegliato dal coma ha avuto il primo pensiero per la fidanzata Giulia. Ha chiesto di lei. Per il momento però nessuno ha avuto cuore di dirgli che era morta, che non ce l’aveva fatta (Corriere del Veneto, 5 ottobre).

Sedato nuovamente

E’ stato il padre Franco a confermare che Alberto è rimasto sveglio per alcuni minuti. Il ragazzo «ha chiesto dove si trovasse e soprattutto ha domandato notizie della sua Giulia senza fermarsi per un istante». È apparso così agitato che i medici sono stati costretti a sedarlo nuovamente.

I medici, secondo quanto si è appreso in ambienti sanitari, sono fiduciosi tanto che non escludono che il paziente lascerà tra non molto il reparto di rianimazione e poi il suo trasferimento in un altro ospedale (Il Messaggero, 5 novembre).

L’accusa giudiziaria

Al momento, sul fronte giudiziario, Alberto risulta comunque indagato per omicidio stradale ma saranno le prossime perizie a definire meglio il quadro attorno ad una vicenda con ancora dei buchi oscuri sui motivi dello schianto, sul quantitativo di alcol nel sangue e sulla presunta presenza di droga trovata addosso ad Alberto la sera prima dell’incidente (Il Sussidiario, 5 novembre).

La difesa del Padre

Resta un dramma nel dramma, con un ragazzo che ha perso tragicamente il suo primo grande amore. Ed è accaduto nello stesso incidente da cui lui ne è uscito vivo. Don Dionisio, parroco del Duomo a Castelfranco Veneto, non vuole dir nulla, neppure sulle reazioni della comunità, che ha letto dai giornali la difesa di Franco (protagonista di un recente film di Salvatores, “I bambini delle fate”, che racconta la storia della malattia dell’altro suo figlio, Andrea), papà di Alberto. «Non bisogna criminalizzare mio figlio», ha detto il genitore.

Il sindaco, Stefano Marcon, che sarà presente al funerale con la fascia tricolore e accompagnato da tutta l’amministrazione comunale sceglie la stessa via. «Nel rispetto delle famiglie, mi stringo a loro», dice. «Io sono padre, quello che faccio è immedesimarmi nel dolore di questi due padri».

Fonte: Gelsomino DEL GUERCIO | Aleteia.org

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