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“Dio è padre, ma è anche madre”: cosa significa?

Giovanni Paolo I nei brevi giorni del suo pontificato usò quest’espressione. Non voleva parlare di caratteristiche sessuali di Dio, ma ricordarci che il potenziale che si nasconde nel maschile e nel femminile è assunto da tutta l’esperienza che Egli fa fare nella Sua opera salvifica.

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. (Luca 8,1-3)Il vangelo di oggi accende una luce sul seguito femminile di Gesù: “C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni”. Credo che la questione femminile sia una questione che vada salvata dall’ideologia e riconsegnata soprattutto alla vita spirituale e reale di ognuno. Senza ombra di dubbio dobbiamo dire che ogni vita umana, e ogni esperienza ha sempre bisogno di una presenza femminile, perché essa è l’opportunità di rimanere ancorati non tanto a una missione, ma a una umanità di fondo che deve sempre contraddistinguere ogni cosa. Si avverte subito quando in un ambiente, in un gruppo, in un posto di lavoro, in una comunità, in una politica, in una qualunque situazione manca la donna. La sua assenza la si percepisce soprattutto nella qualità delle cose e delle relazioni soprattutto. Chi più di una donna è capace di relazione, e lo è talmente tanto che può creare anche problemi contrari, proprio perché questa sua capacità di legame può anche imbrigliare, aggrovigliare, complicare le cose. Ma la sua assenza è peggiore, perché senza legami la vita non è umana. In questo senso ogni nostra vita, e anche ogni nostra esperienza umana e spirituale ha sempre bisogno non solo della Verità ma anche dell’Amore. Ecco perché è rimasta così impressa l’espressione che usò Giovanni Paolo I nei brevi giorni del suo pontificato: “Dio è padre, ma è anche madre”. Non voleva parlare di caratteristiche sessuali di Dio, ma ricordarci che il potenziale che si nasconde nel maschile e nel femminile è assunto da tutta l’esperienza che Egli fa fare nella Sua opera salvifica. Ecco perché nella Bibbia molto spesso Dio si paragona a una madre amorevole, alla sua capacità di stringere, raccogliere, prendersi cura. Sa bene che la sua opera è comprensibile solo se trova un paragone credibile, e quello della donna è l’altra metà del cielo nella comprensione della fede.

Fonte: EPICOCCO |  Aleteia.org

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