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Pakistan, discriminazione a scuola. «Sei cristiano, come osi bere l’acqua comune?»

Il preside di una scuola elementare è stato sospeso dopo aver insultato un giovane cristiano per avere bevuto l’acqua dei musulmani: «Sei uno spazzino e un intoccabile». Sharjeel Masih non va più a scuola da sette giorni

«Tu sei cristiano, uno spazzino e un intoccabile, come hai osato bere l’acqua dal bicchiere?». È così che il preside della scuola elementare statale Dhock Fateh Attock, in Pakistan, si è rivolto a Sharjeel Masih. Il ragazzino cristiano aveva osato bere l’acqua dal bicchiere comune legato alla pompa manuale, rendendo così «impura» la fonte.

INTERVIENE IL MINISTRO

Masih non va a scuola da sette giorni dopo essere stato discriminato e anche picchiato, secondo alcuni giornali pakistani. Il suo caso è diventato virale dopo che il ragazzino, insieme alla mamma, hanno denunciato quanto accaduto in un video, subito condiviso migliaia di volte sui social network. La discriminazione è arrivata anche alle orecchie del ministro per i Diritti umani, Shireen Mazari, che ha subito sospeso il preside in questione e inviato un’ispezione nella scuola. Mazari ha definito la «discriminazione orribile. Anche un solo caso di questo tipo è troppo».

IL CASO DI SHAROON

Il rapido intervento del ministro è una nota lieta in un sistema scolastico, come quello pakistano, che discrimina costantemente i cristiani. Nel settembre 2017, Sharoon Masih, 17 anni, è stato ucciso in classe dai suoi compagni musulmani perché cristiano.

LIBRI DI TESTO

Secondo Anjum James Paul, presidente della Pakistan Minorities Teachers’ Association, il governo ha la sua parte di responsabilità perché non si impegna per eliminare le frasi oltraggiose verso i cristiani che tutti i libri di testo in Pakistan contengono, alimentando l’odio. «La violenza inizia tra i banchi di scuola perché i libri di testo usati fin dalle scuole primarie instillano negli allievi odio e intolleranza verso i non musulmani. Da un lato i libri di testo adottati nelle scuole pubbliche promuovono l’islam, i musulmani, la cultura e la civiltà islamica; dall’altro non esitano a promuovere disprezzo e odio contro le religioni non islamiche e i non musulmani. Questo ha evidenti conseguenza dannose sulle menti dei bambini e dei ragazzi, incita alla violenza e nuoce alla pacifica convivenza».

Fonte: Leone GROTTI | Tempi.it

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