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Separazione dei genitori: nasce in Italia la “Carta dei diritti dei figli”

È stata presentata a Roma la “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”. L’iniziativa è stata promossa dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano. Dieci punti fermi che individuano altrettanti diritti di bambini e ragazzi alle prese con un percorso che parte dalla decisione dei genitori di separarsi. I principi fondanti della Carta sono ispirati alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Continuare a essere figli ed essere aiutati a comprendere la separazione dei genitori. Sono tra i diritti individuati dalla “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori” in Italia, che è stata presentata stamattina a Roma dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Filomena Albano. E ancora: bambini e ragazzi nelle separazioni hanno diritto a essere ascoltati e a esprimere i propri sentimenti, a non subire pressioni, a non essere coinvolti nei conflitti tra genitori e a ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano. In tutto, dieci punti fermi che individuano altrettanti diritti di bambini e ragazzi alle prese con un percorso che parte dalla decisione dei genitori di separarsi. “Abbiamo posto al centro il punto di vista dei figli di chi si separa”, dice la garante Albano.

I figli al centro. “La Carta nasce dalla necessità di far emergere i diritti dei minorenni, in particolare di quelli che vivono la separazione dei propri genitori. Diritti che affondano le radici nei principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Si tratta del diritto all’ascolto e alla partecipazione, del diritto a preservare le relazioni familiari, a non essere separati dai genitori contro la propria volontà, a meno che la separazione non sia necessaria nell’interesse preminente del minorenne”. Così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, spiega la genesi della “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”. “Il documento promuove la centralità dei figli proprio nel momento della crisi della coppia – evidenzia Albano -. I genitori, pur se separati, non smettono di essere genitori”. La Carta si apre con il diritto dei figli di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori. E di mantenere i loro affetti. “I figli devono poter stare al centro della vita dei genitori – avverte la garante -. Il genitore deve poter essere un faro, un riferimento, la prima persona a cui il figlio pensa di rivolgersi in caso di difficoltà e per condividere gioia ed entusiasmo. Per aiutare i figli bisogna renderli consapevoli che nel cuore e nella testa si ha un posto per loro”.

A lavoro 16 esperti. Un’iniziativa, quella della Carta, che affonda le radici in una riflessione maturata nel 2017 e annunciata da Albano il 28 febbraio scorso, in occasione della presentazione a Roma di un primo bilancio del progetto “Gruppi di Parola, una risorsa per i figli dei genitori separati”, promosso dall’Autorità garante, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Toniolo di studi superiori. Per arrivare all’individuazione dei diritti – e da essi alla stesura del testo definitivo – l’Autorità garante ad aprile ha formato una commissione grazie alla quale ha proceduto a una serie di audizioni. Sono stati ascoltati 16 esperti, scelti tra personalità in ambito giuridico, sociale, psicologico e pedagogico. Dalle loro audizioni, pur nella diversità degli approcci, sono emersi punti comuni e trasversali rispetto alle competenze dei soggetti ascoltati. Esperti e commissione hanno riflettuto, in particolare, su argomenti come la bi-genitorialità, i comportamenti auspicabili da parte dei genitori, al pari di quelli che dovrebbero evitare. Si sono interrogati sulle esigenze dei figli tenendo conto della loro età, sulla necessità di ascoltarli e di riportare loro le decisioni prese così come, eventualmente, farli partecipare alla riorganizzazione della vita familiare. Tra i temi oggetto di approfondimento nel corso delle audizioni anche quello del ricorso alla mediazione familiare.

Il contributo dei ragazzi. Un passaggio particolare del processo che ha portato alla redazione della Carta ha coinvolto la Consulta dei ragazzi, che hanno dato un contributo significativo alla stesura del documento. La Consulta è costituita da diciotto under 17 – nove maschi e nove femmine – provenienti da scuole medie e superiori, rappresentanze studentesche, gruppi scout, oratori e federazioni sportive. “Molti degli articoli sono frutto del loro lavoro”, rivela Albano.

Dieci diritti. Sono quelli individuati dalla “Carta”. I figli hanno il diritto “di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti” e “di continuare a essere figli e di vivere la loro età” sono i primi due. I figli hanno il diritto “di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori”; “di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti”; “di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti” sono il terzo, il quarto e il quinto diritto. E ancora: i figli hanno il diritto “che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori”; “di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori”; al rispetto dei loro tempi”; “di essere preservati dalle questioni economiche”. Infine, “i figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano”. La Carta sarà inviata ad agenzie educative, consultori, tribunali, ordini professionali e associazioni ed è scaricabile dal sito dell’Autorità garante (www.garanteinfanzia.org).

Fonte: AgenSir.it

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