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Cinema. Con «Sette miracoli» il Vangelo diventa realtà virtuale

Si chiama “7 Miracles”, è basato sul Vangelo di Giovanni e consente allo spettatore di immergersi nelle vicende vissute da Gesù come se fosse partecipe. Una coproduzione italo-americana

Vi è mai capitato di immaginare cosa avreste provato se vi foste trovati vicino a Gesù durante la moltiplicazione dei pani e dei pesci o seduti ad un tavolo alle nozze di Cana o, ancora, nel sepolcro mentre Lazzaro veniva resuscitato? Ad offrire questa possibilità sarà, il prossimo Natale, 7 Miracles, il film girato in realtà virtuale che, per la prima volta, permetterà allo spettatore di immergersi a trecentosessanta gradi nel Vangelo di San Giovanni. O, meglio, nei sette miracoli di Gesù raccontati dall’apostolo evangelista.

Frutto di una coproduzione italo-americana, 7 Miracles è il primo prodotto realizzato in Italia da Vive Studios, il braccio creativo di HTC Vive (la principale piattaforma di realtà virtuale immersiva al mondo), in collaborazione con Enzo Sisti che, in passato, ha curato la produzione esecutiva de La Passione di Cristo di Mel Gibson. A dirigere 7 Miracles sono il brasiliano Rodrigo Cerqueira e l’italiano Marco Spagnoli e il cast è internazionale: ad interpretare Gesù è l’attore serbo Dejan Bucin, san Giovanni ha il volto dell’italiano Lorenzo Balducci così come sono italiani Sara Lazzaro (Marta), Emiliano Coltorti (il cieco), Serena Iansiti (l’adultera) e Niccolò Cancellieri (Pietro). Giuda è il britannico Ben Starr.

Non è la prima volta che viene tentato un esperimento del genere: già due anni fa alla Mostra del Cinema di Venezia fu presentato un lungo trailer di Jesus VR – The story of Christ, che raccontava la vita, la Passione e la morte di Gesù in realtà virtuale. Quel film, però, non è mai uscito e, per questa nuova avventura si è preferito concentrarsi su una sola parte della vita di Gesù. Cioè i sette miracoli che danno il titolo al film, ripercorsi come in un flashback da un san Giovanni molto anziano: «Non ci interessava raccontare una storia, quella di Gesù, che tutti conoscono – spiega Marco Spagnoli che ha anche collaborato alla sceneggiatura – . È un film spirituale, non un film che vuole catechizzare anche se, naturalmente, siamo stati estremamente fedeli al testo limitandoci solo a qualche piccola aggiunta per esigenze narrative. Modificare il Vangelo sarebbe stato blasfemo. L’idea è stata quella di sfruttare la realtà virtuale per far immergere lo spettatore nel Vangelo e dargli la possibilità di seguire Gesù. In questo modo potrà provare la stessa sorpresa degli Apostoli davanti ai miracoli. Oggi è facile dire: “Come facevano certe persone a non credergli?”. Questo film ci porta dentro quella realtà e ci aiuta a comprenderla meglio. Per questo non abbiamo voluto, mi si passi il termine, “distrarre” lo spettatore con la nascita, la Passione o la morte. Grazie alla realtà virtuale – aggiunge Spagnoli – lo spettatore potrà anche scegliere “dove andare”. Potrà seguire Gesù, stargli accanto quando è circondato dalla folla che aspetta di mangiare, ma può anche decidere di seguire uno dei Dodici. Non c’è un punto di vista definito ma c’è quello scelto da chi guarda il film. Tra l’altro sono stati volutamente scelti attori molto alti, il protagonista misura più di un metro e novanta, proprio per aiutare lo spettatore a sentirsi circondato da Gesù e dagli Apostoli».

Curiosamente gli attori non indossano gli abiti dell’epoca ma costumi i cui colori richiamano l’arte rinascimentale: «Il film è stato girato in Italia. Abbiamo voluto restituire l’italianità con costumi ispirati alla rappresentazione pittorica degli artisti del Rinascimento italiano». Le riprese sono durate due setti- mane e si sono svolte tra gli studi romani di Cinecittà e Matera, quest’ultima già location di film come La Passione di Cristo e Ben Hur. Decisamente più lungo il tempo della postproduzione per la quale sono stati necessari nove mesi. Il costo dell’operazione è stato di tre milioni di dollari. A proposito di costi va detto che, per sfruttare al meglio la tecnologia e l’altissima definizione con cui è stato girato, sarà necessario dotarsi dell’apposito visore necessario a “vivere” la realtà virtuale. In occasione della distribuzione mondiale su HTC Vive e su altre piattaforme commerciali VR, i produttori stanno pensando di metterne in commercio un modello a basso costo così che chiunque possa acquistarlo senza difficoltà anche perché il pubblico potenziale è di ben tre miliardi di persone.

Tornando alla storia, 7 Miracles inizia, come abbiamo detto, con san Giovanni ormai vecchio che, all’interno di una grotta, ricorda e racconta i miracoli descritti nel suo Vangelo; e finisce con la cena di Betania quando Gesù è a casa di Lazzaro, Maria cosparge i piedi di Gesù con profumo di nardo e Giuda, tesoriere (disonesto) degli Apostoli, discute con Gesù sostenendo che quel profumo si sarebbe piuttosto potuto vendere e dare il ricavato ai poveri. Grazie alle sue caratteristiche assolutamente innovative, 7 Miracles parteciperà alla 26° edizione del Raindance Film Festival che sta per svolgersi a Londra: «Ci hanno detto che, a dispetto dell’iniziale scetticismo, sono rimasti colpiti dalla novità del punto di vista che offre il film, dalla possibilità di condividere con gli Apostoli la loro esperienza» conclude Spagnoli mentre il produttore Enzo Sisti dice: «Speriamo che questo progetto, storico per il cinema del nostro Paese e mondiale, possa portare speranza e pace in tutto il mondo per il potente messaggio dell’undicesimo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri”».

Fonte: Tiziana LUPI | Avvenire.it

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