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40 anni di 194 – Sentinelle in piedi ed ora et lavora due eventi per riflettere

La Spezia – A quarant’anni dall’approvazione della legge 194 che ha legalizzato l’aborto in Italia, anche La Spezia, come molte altre città italiane, si mobilita per la difesa della vita nascente. A culminare una settimana che sta vedendo circolare anche sulle nostre strade il camion vela di Provita, sostenuto dal locale Centro di Aiuto alla Vita, sabato prossimo, 26 maggio, ci saranno due eventi pubblici.

Alle 15, presso la chiesa dell’Ospedale Sant’Andrea, l’associazione Ora et Labora per la Vita terrà la “Preghiera per i bambini non nati”, al termine della quale i partecipanti si ritroveranno attorno al camion-vela di Provita per una foto ricordo.
Poco più tardi, alle 18.50, le Sentinelle in Piedi veglieranno in Piazzetta del Bastione, nell’ambito della “Veglia nazionale per la vita”, indetta per il 26 e 27 maggio.

Le Sentinelle – spiega il volantino di invito -, si alzano in piedi di fronte “allo Stato che, con la legalizzazione dell’aborto, da 40 anni uccide i propri figli, e ferisce gravemente le donne illudendole con la menzogna dell’autodeterminazione”; si alzano di fronte “all’arroganza di chi calpesta la libertà di espressione, rimuovendo i manifesti contro l’aborto”; si alzano di fronte “alla superbia di un sistema che a tutti costi vuole morte persone come Alfie Evans, ucciso “nel suo migliore interesse”, perchè malato”; si alzano di fronte alla legge sulle “Disposizioni anticipate di trattamento” (DAT), che, sempre “nel migliore interesse”, permette ad un’altra persona (un parente, un medico, un giuduce) a decidere della vita e della morte di un essere umano”.

Le Sentinelle si alzano in piedi anche di fronte a “tribunali che, in spregio alla legge e ai diritti umani più basilari, legittimano l’abominevole pratica dell’utero in affitto e privano sempre più bambini del papà o della mamma, arrivando ad affidarli a persone dello stesso sesso“; di fronte a chi “ininterrottamente e sotto mentite spoglie propaganda l’ideologia gender, negando la nostra identità di machi e di femmine”; e di fronte “al Potere Unico, che continuamente lancia l’allarme sulle fake news, ma è esso stesso strumento di menzogna”.

Ma – concludono le Sentinelle –  “soprattutto di fronte all’indifferenza di un mondo assuefatto al male,  in cui domina la menzogna, noi ci alziamo in piedi, leggendo un libro come segno di ricerca della verità; in silenzio, come antidoto contro i falsi slogan del mondo; in piazza per risvegliare la coscienz pubblica”.

Insieme alla Spezia, le Sentinelle in Piedi veglieranno per la vita in varie altre città, tra cui Milano, Brescia, Udne, Trieste, Cesena, Forlì, Como, Cremona, Biella, Salò.

E’ di ieri sera, intanto, la notizia che la pagina Facebook nazionale delle Sentinelle in Piedi – che conta quasi 27mila like e un reach quotidiano medio di oltre 15mila persone – è stata rimossa da Facebook, perchè i post “non rispettano gli standard della comunità”. L’ultimo post, pubblicato ieri pomeriggio, conteneva le foto di alcuni camion vela pro-life circolanti nel territorio nazonale, col semplice commento #No194. Contemporaneamente, i profili personali di tutti gli editor e amministratori della pagina, tranne uno, sono stati sospesi per un periodo variabile dalle 24 ore ai 30 giorni. Anche visto quello che si può facilmente trovare navigando tra le pagine del social network più diffuso al mondo, è sempre più chiaro il significato e la funzione degli “standard della comunità”, di Facebook e non solo.

F. Bellotti

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