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Tagli alle materne paritarie, petizione dei genitori

Attività a rischio, anche i contributi del 2016 non sono stati del tutto erogati e la giunta Appendino non ha rinnovato le convenzioni con 47 istituti

TORINO – Sono oltre 1800 le firme raccolte dai genitori dei bambini che frequentano le materne paritarie torinesi della Fism per protestare contro i tagli decisi nella scorsa primavera dalla giunta Appendino per far quadrare il bilancio. La sforbiciata di 500 mila euro ai contributi (passati dai tre milioni del 2016 ai due milioni e mezzo per il 2017) inizia a far sentire i suoi effetti negativi sui conti delle scuole e il documento, stilato dai genitori e presentato nei giorni scorsi a Palazzo civico, è ora una ufficiale petizione di iniziativa popolare. Il Consiglio comunale è quindi chiamato a riflettere sulle decisioni prese nei mesi scorsi, considerando anche l’evidente sproporzione sulla distribuzione dei fondi: «Vorremmo sapere – chiedono i genitori – i costi per bambino in una scuola materna paritaria comunale e capire perché, a parità di servizio, in una scuola convenzionata un bambino costa al Comune fino a dieci volte in meno. Tutte le scuole paritarie, comunali o convenzionate, non hanno scopo di lucro. Perché noi veniamo penalizzati quando è lo stesso Comune a confermare il risparmio che le nostre strutture garantiscono all’ente pubblico?».

I tagli non sono l’unico problema. Per quel che riguarda i contributi già stabiliti per il 2016, sono state erogate sette rate su dieci, mentre i fondi del 2017 sono fermi. Il Comune, ad oggi, non ha neppure rinnovato la convenzione e le 47 scuole presenti in città (con oltre 5.500 bambini) continuano le attività nella totale incertezza per il futuro. «Purtroppo – proseguono i genitori – stiamo realizzando che a Torino esistono ancora bambini di serie A e di serie B. In un territorio che non offre materne per tutti, oggi ad alcuni viene destinato dieci e ad altri uno. Per questioni che molto hanno a che fare con l’ideologia e poco con i diritti».

Nei prossimi giorni ci saranno momenti di dibattito e di confronto in attesa dell’incontro entro fine mese con l’assessore all’Istruzione Federica Patti.

Fonte: Danilo Poggio | Avvenire.it

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