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SULLE ORME DI SAN VINCENZO DE PAOLI – Il viaggio si sta per concludere ma ora inizia l’avventura

Il nostro pellegrinaggio sulle orme di San Vincenzo de Paoli si sta per concludere, ma la vera avventura inizia soltanto adesso. Tornando alle nostre vite quotidiane ci chiediamo che cosa ha lasciato nel nostro cuore questa esperienza e ripensiamo ai momenti più intensi e significativi.

Per me ogni singola tappa del pellegrinaggio è stata un tassello fondamentale per conoscere più a fondo e in maniera diretta e autentica la figura di San Vincenzo. La dimensione del pellegrinaggio (che siamo stati ammoniti a non confondere con il ‘confuso girovagare’, poiché caratterizzato a differenza di questo da obiettivi precisi, tappe prestabilite), ci ha aiutati a fare esperienza di Dio proprio come il santo pellegrino, per il quale “Cristo era la meta di ogni singola azione e dell’intera vita“.
Anche noi ci siamo messi in cammino, visitando prima il Berceau, suo luogo natale, poi il suo fonte battesimale a Pouy per poi dopo tante altre tappe arrivare a Parigi, dove la sua storia si intreccia con quella di Santa Luisa e delle prime Figlie della Carità.

Ad ogni tappa ci  sono state date informazioni dettagliate inerenti alla connessione con la  figura del santo da Padre Nicola, *(Visitatore dei padri della Missione)* che ha cercato di riportarci indietro nel tempo e illustrarci, come avvenissero davanti ai nostri occhi, le vicende che videro San Vincenzo come protagonista.
Nella capitale francese abbiamo trascorso i momenti che per me sono stati più intensi. Innanzitutto l’incontro con la Madre Generale Suor Kathleen Appler, che ci ha parlato con entusiasmo e semplicità della situazione mondiale della Famiglia Vincenziana ma anche della sua vocazione.
L’altra esperienza che ha lasciato in me un segno profondo è stata la Veglia nella cappella di Rue du Bac, dove è avvenuto il miracolo della Medaglia Miracolosa, in presenza della reliquia del  cuore di San Vincenzo. Durante la Veglia abbiamo avuto modo di immedesimarci in Santa Caterina Labourè e di rivivere la gioia intensa del miracolo, trovandoci nella stessa Cappella dove 175 anni fa la santa ha vissuto l’incontro con Maria, aiutati dalle letture intervallate da canti mariani e momenti di silenzio e riflessione.

Un grazie di cuore alle Suore Vincenziane che ci hanno accompagnati  in questa meravigliosa e indimenticabile  avventura, ma anche a Don Orazio, padre Francesco,  padre Nicola, padre Angelo, e a tutte le altre persone che hanno fatto sì che prendessimo parte al pellegrinaggio.

Matilde Ferrari

 

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