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Famiglie, la conferenza nazionale ci sarà. Il 28 e 29 settembre

Palazzo Chigi: «Nessun rinvio». Il Forum delle associazioni familiari chiede misure già nella prossima manovra: pressing per inserire nella legge di Bilancio la “fase 1” del fattore famiglia

Il governo rompe gli indugi e conferma che la Conferenza nazionale sulla famiglia del 28-29 settembre si terrà regolarmente. Ne dà notizia la sottosegretaria a Palazzo Chigi Maria Elena Boschi: «L’appuntamento a Roma ci sarà, nessun rinvio». Si chiude così un giallo iniziato con le dimissioni del ministro Enrico Costa e il passaggio delle relative deleghe (Affari regionali e, appunto, famiglia) al premier Paolo Gentiloni. Proprio la fitta agenda istituzionale del presidente del Consiglio aveva fatto temere l’annullamento dell’evento. Ora invece il dossier sarà seguito da Boschi e la presenza di Gentiloni parrebbe sicura almeno in uno dei due giorni di lavoro.

Nelle ultime settimane si era intensificato il pressing del Forum delle associazioni familiari e di numerose sigle sindacali e del sociale perché la Conferenza non saltasse. E appena sabato scorso anche il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, aveva lanciato un appello al governo dalle colonne del quotidiano di Confindustria, Il Sole 24 ore: «Oggi fare famiglia sembra proprio essere affare da eroi. Una speranza è riposta da tanti nella prossima Conferenza nazionale. Occasione importante per approfondire i temi della natalità e di una fiscalità che, finalmente metta al centro la famiglia. Chi ha responsabilità di governo abbia tutto l’interesse a restituire la centralità dovuta a questo vero motore del futuro».

L’ipotesi del rinvio, quindi, non è più sul tavolo. E d’altra parte sarebbe stato l’ennesimo rinvio, dato che la Conferenza, a cadenza biennale, non si tiene dal lontano 2010. Certo il semplice svolgimento dell’appuntamento non è motivo sufficiente per festeggiare. Lo sottolinea il presidente del Forum Gianluigi De Palo: «Questa notizia per noi è un segnale. Ma l’obiettivo non potrà essere quello di stendere una lista di propositi da realizzare nei prossimi bensì, bensì individuare quelle misure che possono entrare già nella prossima legge di stabilità». In effetti, la Conferenza cade alla vigilia della stesura della manovra. Il governo è certamente consapevole della coincidenza. Ed è consapevole anche della lunga attesa da parte delle famiglie italiane di una misura di equità fiscale che ‘premi’ la presenza di figli.

Una proposta era già sul tavolo dell’ex ministro Costa: l’introduzione della ‘fase uno’ del fattore-famiglia. Un’iniezione da 4 miliardi di euro che consentirebbe di iniziare a sperimentare per i nuclei numerosi una estensione della no tax area dell’Irpef. A regime, applicata a tutte le famiglie italiane, l’intervento costerebbe intorno ai 16 miliardi e sarebbe anche una risposta strutturale al tema dell’indigenza. Tuttavia è noto che nel governo pesa e molto la posizione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che più volte in questi giorni ha rimarcato che «le risorse sono poche» e quelle disponibili vanno tutte investite in una misura fiscale permanente per l’occupazione giovanile. Si tratta di due priorità assolute che non dovrebbero entrare in rotta collisione nell’agenda del Paese. A Gentiloni il compito di cercare una sintesi. Ciò che è da evitare, sottolinea il Forum, è che la Conferenza diventi solo una fucina di idee da spendere però solo in campagna elettorale.

Fonte: Marco IasevoliAvvenire.it

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