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LA SPEZIA: Sabato 4 marzo il prof. Scandroglio interverrà sul fine vita

Sabato prossimo 4 marzo si terrà al teatro Palmaria di Spezia, alle ore 16.45, una conferenza pubblica di Tommaso Scandroglio sulle cosiddette “Dichiarazioni anticipate di trattamento”, la nuova legge sull’eutanasia approvata in commissione alla Camera, e che dovrebbe andare in aula questa settimana.
Il tutto nel gran silenzio generale.

Tommaso Scandroglio è docente di Etica e Bioetica all’Università Europea di Roma, ed editorialista del giornale online “La Nuova Bussola Quotidiana”.

Questo evento è un’opportunità formativa e infomativa molto utile che da voce ad aspetti spesso non

Con una seduta fiume notturna, la commissione affari sociali della Camera ha approvato giovedì scorso un disegno di legge sulle cosiddette “Disposizioni Anticipate di Trattamento” (DAT). Il testo sarà discusso in aula tra fine febbraio e inizio marzo.
L’articolo 3 della legge, tra l’altro, permette di sottrarre la nutrizione e l’idratazione, e impone al medico la vincolatività delle volontà in precedenza dichiarate del paziente al riguardo. In questo modo, il medico diventa un mero esecutore di una volontà espressa da una persona (il futuro “paziente”) senza consapevolezza della situazione della situazione in cui si verrà a trovare. Infatti, non solo la persona da “sana” inevitabilmente considera negativamente una eventuale condizione da “paziente”, ma anche ben poco si sa sui cosiddetti “stati vegetativi”. E chi si è “risvegliato” – anche dopo anni – dice che sentiva e si accorgeva di quanto accadeva intorno a sè.

In commissione, vari deputati si sono battuti, ma sono stati sconfitti dall’ennesimo canguro taglia-emendamenti. Dalla società civile, ben poche reazioni, anche perchè il dibattito sui media è stato pressochè nullo. Eppure, la portata della legge è notevole. Nella condizione di Eluana, l’unica persona in “stato vegetativo” finora portata a morte in Italia tramite sospensione di idratazione e nutrizione, ci sono due/tremila persone, solo in Italia.

Creato un varco nella cultura del rispetto delle vita fino al suo termine naturale, è prevedibile che tutto il sistema andrà nella direzione della “dolce morte”, e nessuno sarà esente dalla considerazione che la morte costa molto meno delle cure, specie alla luce dello stato delle casse dei sistemi sanitari nazionali. Si tratta di un passo in avanti formidabile per la “cultura dello scarto”, che alla dignità di ogni vita umana sostituisce la valorizzazione soltanto di chi è prospero e produttivo.

Evento Organizzato da Mcl, Cav, Difendiamo i nostri figli, Lerici Domani

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