Sopra La Notizia

L’arte di essere fragili di D’Avenia raccontato da una studentessa del Liceo “Costa”

LIBRI – Il 31 Ottobre scorso è uscito il nuovo libro di Alessandro D’Avenia, intitolato “L’ arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita”.

Un libro dedicato proprio a quel grande autore che spesso etichettiamo impropriamente come pessimista e sfortunato, e che già dal titolo avrà dissuaso molti di voi dalla voglia di leggerlo.

Ma il Leopardi di questo libro saprà sorprendervi e farvi pentire dei vostri pregiudizi scolastici.

Dopo i pluripremiati romanzi “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, “Cose che nessuno sa” e “Ciò che inferno non è”, Alessandro D’Avenia, insegnante e scrittore, affida alla sua opera un compito apparentemente oneroso, ma che viene affrontato con semplicità e immediatezza : quello di svelare ai lettori il segreto della felicità, affidandosi all’amico che glielo ha svelato, che quando aveva diciassette anni varcò la soglia della sua camera per non uscirne più: Giacomo Leopardi.

Con un epistolario che va oltre lo spazio e il tempo, D’Avenia parla al cuore di noi ragazzi rispondendo ai nostri tanti interrogativi tramite la letteratura leopardiana, che si fa riscoprire incredibilmente attuale e di cui D’Avenia in alcune pagine ci propone degli estratti.

Il libro è diviso in tre sezioni, che permettono al lettore di ripercorrere la vita del poeta recanatese e, con essa, quella di ogni uomo : “Adolescenza o l’arte di sperare”, “Maturità o l’arte del morire”, “Riparazione o l’arte di essere fragili”.

Le soluzioni che questo libro propone non sono semplici, perché “ semplice la vita non lo è mai”, ma, come dichiara D’Avenia in apertura dell’opera, “suggeriscono come un po’ più semplici potremmo essere noi, con uno sguardo più puro alla vita”.

Un libro che parla al cuore di chi è disposto ad abbassare le difese, dedicato a chi con la lettura vuole conoscere meglio sé stesso e il mondo, a chi come Leopardi ama stupirsi delle piccole cose, vuole rimanere giovane nell’animo, perché crede fermamente che “…non vivono fino alla morte se non quanti restano fanciulli tutta la vita”.

Un libro che insegna come la fragilità non sia un difetto, o il distintivo dei falliti, come la nostra società vuole farci credere, ma la qualità che ha fatto di un giovane rifiutato da tutti, persino dalla sua famiglia, la quintessenza dell’ uomo riflessivo che desidera consacrare la propria vita alla poesia, e fa del suo dolore un’arte.

“Il prof”, come i suoi lettori amano soprannominare D’Avenia, ci invita, sul modello leopardiano, ad essere fedeli al nostro “rapimento”, cioè a ciò che, nonostante le mille difficoltà, ci fa credere ancora nella bellezza della vita.

     Matilde Ferrari IIIA
Liceo Classico Lorenzo Costa

Newsletter

Ogni giorno riceverai i nuovi articoli del nostro sito comodamente sulla tua posta elettronica.

Contatti

Sopra la Notizia

Tele Liguria Sud

Piazzale Giovanni XXIII
19121 La Spezia
info@sopralanotizia.it

Powered by


EL Informatica & Multimedia