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Dodicesima veglia spezzina delle Sentinelle in Piedi

LA SPEZIA – Si terrà sabato 19 novembre, dalle 16 alle 17, in Piazzetta del Bastione, la dodicesima veglia spezzina delle Sentinelle in Piedi, anche in caso di maltempo. La veglia è una testimonianza pubblica in favore della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, e contro le leggi che intendono scardinare il “nucleo fondamentale della società”.

La legge sulle «unioni civili» equipara di fatto le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio, anche per quanto riguarda la filiazione. La pratica dell’utero in affitto è legittimata da sentenze della magistratura. Ai sindaci non è lasciata libertà di coscienza.

L’ideologia gender – che promuove l’indifferentismo sessuale – penetra nelle scuole di ogni ordine e grado, mascherata da corsi contro la discriminazione e il bullismo.

Il ddl Lo Giudice, presentato al Senato, minaccia multe e galera a psicologi ed educatori che aiutano chi avverte disagio per il proprio orientamento sessuale (egodistonia).L’articolo 1 della legge sul cyberbullismo, da poco approvata alla Camera, contiene un richiamo all’orientamento sessuale, che, similmente al ddl Scalfarotto sull’ “omofobia”, potrebbe essere usato per minacciare il carcere a chiunque si opponga alla nobilitazione dell’omosessualità e allo scardinamento della famiglia.

Facendo riferimento al fatto che in molte città le veglie sono state spostate di piazza per motivi di ordine pubblico e relegate in zone poco frequentate, l’ultimo comunicato nazionale delle Sentinelle chiede: «Siamo o non siamo in un paese libero? E se non ci fanno stare in piazza in silenzio oggi, come possiamo sperare, domani, di poter affermare pubblicamente ciò in cui crediamo? E’ ormai chiaro che non è più questione di leggi da approvare, la dittatura sta già avanzando.

«Eppure, molte coscienze sono ancora sopite e molti occhi chiusi. Forse qualcuno si accorgerà quando verrà coinvolto personalmente. Come è accaduto – ultimo in ordine di tempo – ad un preside nel casertano, che subirà l’ispezione del Ministero dell’Istruzione perché ha partecipato ad una manifestazione pubblica contro l’aborto. L’espressione pubblica delle sue idee è stata considerata inaccettabile, perché contraria al “pensiero unico” e ora dovrà difendere il suo posto di lavoro.

«Ecco perché è quanto mai urgente mostrare il nostro dissenso e farlo in piazza. Perché quello che non affermiamo in piazza oggi potremmo presto non poterlo più affermare neanche dove si svolge la nostra vita pubblica. Perché ci tolgono la libertà a pezzettini. O meglio, ci provano. Ma ci troveranno in piedi. Silenziosi, ma fermi nell’affermare la Verità ultima sull’uomo, ovvero che esistono un bene e un male. E saldi nel difendere il nostro metro quadrato di libertà. Perché la libertà di uno è la libertà di tutti».

“La libertà è indivisibile. L’attacco alla libertà di uno è un attacco alla libertà di tutti. Fino a quando la società sarà divisa nell’indifferenza, e gli uni osserveranno in silenzio la persecuzione degli altri, nessuno si affrancherà dalla manipolazione generale.” Václav Havel

Fonte: CittadellaSpezia

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