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Park Guell, la follia creativa di Gaudì colora Barcellona

“La bellezza è lo splendore della verità: siccome l’arte è bellezza, senza verità non c’è arte. Per trovare la verità bisogna conoscere bene gli esseri del creato” (Gaudì). Da questa frase potremmo intuire la sensibilità dell’artista A. Gaudì, il celebre architetto spagnolo (Reus, 25 giugno1852- Barcellona, 10 giugno 1926) che ha realizzato opere eccelse, uniche per il suo personalissimo stile decisamente innovativo seppur ispirato da più correnti artistiche del passato. Per Gaudì, l’artista collabora alla creazione divina, è stato definito “l’architetto di Dio” da don M. Trens, sacerdote di Barcellona.

Forse non tutti sanno che l’artista ha aiutato moltissime famiglie, la sua mole di lavoro non gli impediva di pensare anche al prossimo. Portato in ospedale dopo essere stato investito, espresse il desiderio di non avere una camera privata, si spense nella massima sobrietà. Il progetto urbanistico più estroso è senza dubbio il Park Guell, (1900-1914) aperto al pubblico dal 1926 divenuto patrimonio dell’Unesco. In questo giardino coesistono con un’ armonica stravaganza diverse tecniche e stili.

Egli trasformò una montagna, in un’opera d’avanguardia, ne fece un bellissimo complesso dei primi del ‘900. Ogni elemento che arreda il parco ha un significato enigmatico, Gaudì voleva spronare le menti dei visitatori a ragionare. Concepì questo progetto con un preciso itinerario didattico, il suo fine era recuperare la spiritualità religiosa dei catalani del suo tempo. Il parco è un cammino, o meglio un vero e proprio pellegrinaggio di ascesi spirituale, l’entrata è collocata nel punto inferiore con elementi che richiamano la vanità della sua epoca, mentre nella parte più alta da dove si ammira la città, egli colloca il luogo sacro, ovvero il Monte Calvario.

All’interno del grande parco vi è la Strada del Rosario, un viale costeggiato da palme e parallelamente vi sono le grandi sfere in pietra che compongono i grani della corona del rosario, sembra che l’artista recitasse questa meravigliosa preghiera ogni giorno mentre seguiva i lavori di questo complesso parco. Infatti sopra il portone d’ingresso della sua casa è raffigurata una grande M di Maria circondata dalle dodici stelle, per omaggiare la Vergine.
Inizialmente Gaudì per la zona alta aveva ideato una cappella, ma siccome durante i lavori vennero ritrovate alcune grotte dell’epoca preistorica, ecco che il lume del genio s’illuminò per un’altra creazione. Probabilmente quei resti archeologici lo ispirarono perché erano simili ai tayalotes, ossia una costruzione primitiva una specie di torre delle Isole Baleari che serviva per le funzioni religiose.

Il Monte Calvario quindi ha questa struttura circolare con due rampe di scale ai lati, il tutto in pietra grezza che gli conferisce una forma megalitica. La croce più alta corrisponde a quella del Signore, mentre le altre due sono più basse di cui una ha la punta finale a forma di triangolo, quelle attuali sono delle copie, in quanto nel 1936 a causa della Guerra Civile, le croci originali sono state distrutte. Questo “laico mistico” ha la spiritualità francescana le sue opere si sposano con la natura, per concepire le sue creazioni, Gaudì prima contemplava la sua musa ispiratrice: Madre Natura che per lui era, il capolavoro del Dio Creatore. Nel 1991, a Barcellona in occasione del suo 140 anno dalla nascita, fu fondata un’associazione per promuovere la sua beatificazione, in tal caso sarebbe il primo architetto della storia a essere santificato.

Fonte: InTerris.it

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