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Azzardo, quattro Regioni firmano un manifesto

Garantire la prevenzione e il contrasto alla ludopatia con tutte le azioni possibili. Difendere l’autonomia normativa regionale e le iniziative adottate fino ad oggi in tema di azzardo. E ancora fare rete contro il gioco patologico, anche attraverso Internet. Sono gli obiettivi messi nero su bianco nel Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia, presentato ieri dall’assessore all’Urbanistica e Territorio della Regione Lombardia Viviana Beccalossi al termine della Conferenza delle Regioni.

Il testo, proposto dalla Regione Lombardia, ha già raccolto l’adesione di Liguria, Veneto, Basilicata e «oggi è stato pubblicamente apprezzato anche da Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Campania – ha detto la Beccalossi –. È la dimostrazione che, al di là delle rispettive appartenenze politiche, chi ha la responsabilità di amministrare i territori sa bene quanto il gioco d’azzardo sia diventata una vera e propria emergenza sociale». E che il fronte della lotta al fenomeno a livello locale si sta allargando. Sottoscrivendo il Manifesto, le Regioni si impegnano a presentare in sede di Conferenza unificata una serie di posizioni condivise in tema di regolamentazione del gioco e contrasto alle patologie ad esso collegate.

Alla Conferenza si chiede di non retrocedere, si legge nel Manifesto, «dai terreni conquistati al gioco grazie alle buone azioni regionali e di garantire, con l’introduzione della futura cornice normativa di livello statale, la salvaguardia della normativa regionale preesistente». I firmatari si impegnano quindi a «introdurre limitazioni all’installazione e alla diffusione della apparecchiature per il gioco lecito che contemplino le distanze minime dai luoghi sensibili», introdurre «limiti alla pubblicità in qualsiasi forma», prevedere un’autorizzazione comunale per l’esercizio del gioco pubblico, prevedere «la possibilità per i Comuni di introdurre limiti orari».

E ancora prevenire la dequalificazione del territorio nel quale sono installati gli apparecchi, prevedere «incentivi anche fiscali per gli esercizi pubblici che rinuncino al gioco», «educare e formare i cittadini con particolare attenzione ai giovani», istituire «organi regionali di monitoraggio dell’andamento delle buone azioni territoriali contro la ludopatia», coinvolgere i Monopoli per la condivisione delle attività istituzionali di Regioni ed Enti locali.

Nel documento si propone anche di istituire l’obbligo di utilizzo, da parte dei giocatori, della Carta nazionale dei servizi per l’accesso ai sistemi di gioco online e di fare rete contro il gioco partologico «attraverso la creazione di una piattaforma informatica che connetta tutte le iniziative adottate dalle Regioni e dagli Enti locali in tema di prevenzione e contrasto alla ludopatia per condividere i rispettivi apparati normativi e le azioni sociali». Il Manifesto sarà ufficialmente presentato nel corso della Prima conferenza nazionale delle regioni e degli enti locali sul contrasto al gioco d’azzardo, convocata a Milano il 9 marzo: al Palazzo della Regione interverranno per portare la propria testimonianza esponenti del terzo settore impegnati nel contrasto alla ludopatia, oltre a diversi sindaci di Comuni capoluogo, tra cui Bergamo, Brescia, Pavia e Padova, che illustreranno le politiche locali sul tema.

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