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Anche a La Spezia 24 ORE PER IL SIGNORE : 3-4 Marzo

Il prossimo 4 e 5 marzo 2016, in tutte le diocesi del mondo si vivrà la nuova edizione dell’iniziativa “24 ore per il Signore”.

Lanciata nel 2014 dal Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, l’iniziativa “24 ore per il Signore ” consiste in un’intera giornata dedicata al sacramento della riconciliazione in cui sono previste aperture straordinarie delle chiese per consentire a quanti lo desiderano di accostarsi alla Confessione e all’Adorazione Eucaristica.

Papa Francesco ha sempre posto un accento particolare sul sacramento della riconciliazione e la scelta di San Leopoldo Mandic – il Santo Confessore- come uno dei testimoni del Giubileo della Misericordia, lo ha riconfermato; proprio nella bolla di indizione del Giubileo, “Misericordiae Vultus” il Pontefice scrive:
L’iniziativa “24 ore per il Signore”, da celebrarsi nel venerdì e sabato che precedono la IV domenica di Quaresima, è da incrementare nelle Diocesi. Tante persone si stanno riavvicinando al sacramento della Riconciliazione e tra questi molti giovani, che in tale esperienza ritrovano spesso il cammino per ritornare al Signore, per vivere un momento di intensa preghiera e riscoprire il senso della propria vita. Poniamo di nuovo al centro con convinzione il sacramento della Riconciliazione, perché permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera pace interiore.
Non mi stancherò mai di insistere perché i confessori siano un vero segno della misericordia del Padre. Non ci si improvvisa confessori. Lo si diventa quando, anzitutto, ci facciamo noi per primi penitenti in cerca di perdono. Non dimentichiamo mai che essere confessori significa partecipare della stessa missione di Gesù ed essere segno concreto della continuità di un amore divino che perdona e che salva. Ognuno di noi ha ricevuto il dono dello Spirito Santo per il perdono dei peccati, di questo siamo responsabili. Nessuno di noi è padrone del Sacramento, ma un fedele servitore del perdono di Dio. Ogni confessore dovrà accogliere i fedeli come il padre nella parabola del figlio prodigo: un padre che corre incontro al figlio nonostante avesse dissipato i suoi beni. I confessori sono chiamati a stringere a sé quel figlio pentito che ritorna a casa e ad esprimere la gioia per averlo ritrovato. Non si stancheranno di andare anche verso l’altro figlio rimasto fuori e incapace di gioire, per spiegargli che il suo giudizio severo è ingiusto, e non ha senso dinanzi alla misericordia del Padre che non ha confini. Non porranno domande impertinenti, ma come il padre della parabola interromperanno il discorso preparato dal figlio prodigo, perché sapranno cogliere nel cuore di ogni penitente l’invocazione di aiuto e la richiesta di perdono. Insomma, i confessori sono chiamati ad essere sempre, dovunque, in ogni situazione e nonostante tutto, il segno del primato della misericordia.

 

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