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LA SPEZIA “L’uomo senza Dio non è uomo fino in fondo”

Parola del vescovo Luigi Ernesto Palletti, celebrando a Cristo Re la Messa per la festa di Tutti i Santi davanti a circa duecentocinquanta fedeli accorsi davanti all’ospedale Sant’Andrea per la recita di una decina del rosario.

La Spezia – «Oggi è la festa dei Santi. Certamente ricordiamo quelli canonizzati, di cui portiamo il nome. Ma i santi sono molti più. Perché la santità non è riservata a pochi, è una meta per tutti. Non esiste l’uomo sufficiente a se stesso. La santità è necessaria, a tutti, per realizzare la propria vita». Parola del vescovo Luigi Ernesto Palletti, celebrando, in cattedrale alla Spezia, la Messa per la festa di Tutti i Santi davanti a circa duecentocinquanta fedeli accorsi davanti all’ospedale Sant’Andrea per la recita di una decina del rosario. «Noi crediamo – ha detto monsignor Palletti nell’omelia – che l’uomo senza Dio non riesce a essere uomo fino in fondo. La santità è una meta per tutti. Se riusciamo, bene. Se no, avremo fallito drammaticamente la nostra esistenza. I santi, che oggi festeggiamo, ci ricordano la meta a cui dobbiamo arrivare, e ci aspettano».

Monsignor Palletti ha invitato i fedeli a leggere per intero il “discorso della montagna” del Vangelo di Matteo, da cui era preso il brano odierno delle beatitudini. «L’essere beati è legato ad aspetti concreti della nostra esistenza (l’essere poveri in spirito, afflitti, miti, affamati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati per la giustizia). Gesù rivela un futuro certo, non come un mago. E’ una certezza, per Dio, che costoro saranno e sono beati. E deve esserla anche per noi. E’ necessario quindi che questa pagina modelli la nostra esistenza. Il discorso della montagna termina con la descrizione della casa costruita sula roccia. Se costruisci sulle beatitudini, costruisci sulla roccia. Se no, sulla sabbia. Sempre nel “discorso della montagna” Gesù dice di non essere venuto ad abrogare nulla, ma a portare a compimento. Dio vuole la pienezza per i suoi figli: non solo non uccidere, ma amare; non solo non dire falsa testimonianza, ma parlare in verità».

«E al centro del “discorso della montagna”, c’è l’insegnamento della preghiera del “Padre nostro”. Se ci fosse solo la legge, prima o poi finirebbe per segnare le nostre cadute, le condanne. La casa sulla roccia rischierebbe di rimanere vuota. Gesù, invece, mette al centro il Padre che è nei cieli. Così siamo sicuri che la casa non è vuota, legge non è fredda. I santi ce lo ricordano. Su quel discorso, fin da oggi, iniziamo a costruire la nostra vita».
Tra il primo e il 2 novembre, i cimiteri di tutta la provincia sono visitati da molte persone in occasione della ricorrenza dei Morti. Sabato sera, vigilia dei Santi, il vescovo ha presieduto una processione, organizzata dall’Unitalsi, che ha percorso Via Veneto dalla chiesa di San Pietro a Mazzetta fino alla cripta di Cristo Re.

Fonte: CittàdellaSpezia.it

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