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LA SPEZIA – Sabato 11 aprile tornano le SENTINELLE IN PIEDI

La SpeziaTornano le Sentinelle in Piedi, con una veglia in Piazza Garibaldi alla Spezia, sabato 11 aprile dalle 18 alle 19.
La veglia – la settima in provincia in dodici mesi – è una testimonianza, pacifica e pubblica, in favore del matrimonio e della libertà di espressione, contro la propaganda del “gender”, specie nelle scuole, e contro i disegni di legge Cirinnà (cosiddetto sulle “unioni civili”, approvato due settimane fa in Commissione Giustizia al Senato) e Scalfarotto (cosiddetto “sull’ omofobia”, approvato alla Camera). Disposti a scacchiera a un metro l’uno dall’altro, i partecipanti leggeranno, in silenzio, un libro.

Il termine “unioni civili” è stato creato ad arte per dare l’illusione di un istituto giuridico con cui finalmente si darebbero diritti a persone che non li hanno e legittimità a un sentimento negato. Non è così. I diritti che spettano a ogni persona li hanno già tutti i cittadini, mentre il ddl Cirinnà equipara le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio. Ma il matrimonio non è un istituto giuridico fondato sul sentimento. Il matrimonio è l’unione stabile e fedele di un uomo e una donna, l’unica capace di generare la vita e di allevare i propri figli, i cittadini di domani, che solo qui crescono nel rispetto delle loro radici e imparando l’accoglienza della diversità e la complementarietà. Per questi motivi, la Costituzione riconosce i diritti della famiglia, “società naturale fondata sul matrimonio”. E, col matrimonio, i coniugi si assumono davanti a tutta la società le proprie responsabilità familiari.
In questo senso, il ddl Cirinnà inganna sia la società sia le persone che dichiara di voler tutelare. Non solo: attraverso l’istituto della “stepchild adoption”, questo testo apre alle adozioni e alla pratica dell’utero in affitto, che, attraverso la fecondazione artificiale eterologa, “produce” bambini sfruttando l’utero di donne, spesso poverissime, per soddisfare il desiderio di due adulti che vogliono diventare genitori a tutti i costi. Desiderio che diventa diritto a danno dei più piccoli, che non possono neanche far sentire la propria voce.

Di fronte a questo, c’è un popolo che scende in piazza per dire “no”. No all’educazione gender nelle scuole all’insaputa dei genitori. No alle sentenze dei tribunali che trattano i bambini come oggetti dei desideri degli adulti. No al continuo battage mediatico che riduce l’amore a mero istinto e la nostra identità a una percezione soggettiva. No alle trascrizioni da parte dei sindaci dei “matrimoni” gay contratti all’estero. E no al ddl Scalfarotto, approvato alla Camera e sempre pendente in Senato, che ci ricorda quanto sia rischioso dissentire da tutto questo, pena incorrere in quello che potrebbe diventare reato di omofobia e che già oggi viene punito attraverso il linciaggio mediatico e il boicottaggio.
E tali “no” nascono da un grande “sì” alla bellezza della famiglia, del matrimonio e della natura umana.

Per questo, le Sentinelle In Piedi non si fermano. Oltre alla Spezia, nel fine settimana, altre veglie si terranno a Milano, Siena e Campobasso. Il week-end successivo sarà la volta di Bologna, Udine, Crema, Salò, Faenza. La veglia è aconfessionale, apartitica e aperta a chiunque ne condivida gli ideali. La partecipazione è a titolo personale. Non sono ammessi simboli né vessilli.

www.sentinelleinpiedi.it
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