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Rooney, l’inseminatore seriale padre di 55 figli

Si chiama Declan Rooney, ha 42 anni ed è uno degli uomini più «altruisti» del mondo. O così almeno si definisce lui, quando si vanta al Mirror affermando che potrebbe essere padre di circa 55 bambini. Il condizionale è d’obbligo, perché quando c’è di mezzo la fecondazione non si sa mai.
Rooney ha avuto sei figli da tre donne diverse e fin qui il conto è semplice. Poi però ha donato lo sperma a 32 donne, che sono attualmente incinte, e altre 15 a cui l’ha offerto stanno aspettando i risultati del test di gravidanza. Due donne che hanno beneficiato del suo “dono”, infine, hanno già partorito. In totale farebbero 55 bambini: niente male per un solo uomo.

INSEMINAZIONE “NATURALE”. Quando parla della sua attività, Rooney si fa dolce e zuccheroso come il miele: «Mi piace aiutare le altre persone. Avete mai provato a cambiare in meglio la vita di qualcuno?». All’inglese di Middlesborough sicuramente piace anche qualcos’altro, visto che sulla pagina Facebook aperta l’anno scorso per offrire i suoi “servizi” specifica di «voler aiutare sia attraverso l’inseminazione artificiale sia attraverso quella naturale, senza alcuna precondizione».
Il benefattore specifica di essere disponibile per «donne single, lesbiche e coppie che “vogliono disperatamente un bambino”». E che cosa chiede in cambio? Niente, «tranne le spese», perché le sue ragioni sono dettate esclusivamente «dall’altruismo. Quando le prime due donne mi hanno detto di aver partorito, ero davvero contento per le madri. Mi piace incontrare nuove persone, ascoltare le loro storie e risolvere i problemi. Io sono discretamente altruista e non faccio niente di illegale».

MASSIMO 10 DONAZIONI. Donare lo sperma non è illegale, fino a quando non ci si fa pagare per il servizio. Casi di offerte “gratuite”, che poi non si sono rivelate tali, non sono nuovi in Inghilterra ma Rooney dice di non rientrare tra questi. Il Sistema sanitario nazionale, che paga i donatori, non consente a una stessa persona di fornire lo sperma per più di dieci donne. Il motivo è semplice: dal momento che il donatore è anonimo, i figli, non conoscendo il padre, potrebbero incontrarsi a vicenda e unirsi tra fratelli, con tutti i problemi genetici che ne conseguono.
Rooney, essendo un donatore privato, non ufficiale, se ne infischia del limite prescritto. Ma nel suo caso i rischi aumentano ancora di più, visto che sulla sua pagina Facebook, Upton North, specifica di aiutare solo donne che si trovano nel raggio di 50 miglia da casa sua. Il caso che i suoi 55 figli si incontrino prima o poi vivendo nel raggio di 50 miglia non è così remoto. Ma secondo lui questo non è un vero problema, perché «l’evoluzione garantisce che noi non possiamo essere attratti dalle persone con i nostri stessi geni».

UN BEL RISPARMIO. Rooney non è un esperto darwinista ma la teoria gioca sicuramente a suo favore. Se ha già ricevuto cinquemila email poi è perché, anche se si facesse pagare sotto banco, i suoi servigi sarebbero comunque più economici di quelli in circolazione: un ciclo di fecondazione in una clinica privata inglese, infatti, costa circa 1.400 euro. Fare tutto in casa è un bel risparmio.
Ovviamente ci sono possibili inconvenienti: il donatore non ha diritti sul nascituro se tutto si svolge in una clinica convenzionata e riconosciuta. Altrimenti, il donatore può pretendere di farsi riconoscere come padre e chi ha ricevuto lo sperma in dono può pretendere che il padre biologico contribuisca al mantenimento del bambino. Ma questo non può succedere nel caso di Rooney, perché lui fa tutto per «altruismo». La cosa più incredibile è che anche l’attuale compagna di Rooney lo sostenga e sia fiera di lui e del suo «altruismo», persino quando si dedica all’inseminazione “naturale” delle altre donne.

Fonte: Rooney, l’inseminatore seriale padre di 55 figli | Tempi.it

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